9 dicembre 2020 dalle ore 15.00 alle ore 19.00 Piazza di Monte Citorio (davanti alla Camera dei Deputati) Carlo Priolo, dopo il primo libro “Palamara vive”, presenta il secondo libro “ PALAMARA non colpevole – il simbolo della menzogna giudiziaria”. Il titolo potrebbe ingannare.
Si tratta di un tentativo di ricerca socio-antropologica sul sistema della amministrazione pubblica con esegesi del segmento sub-sistema giustizia e marcatamente di un tuffo speleologico nell’abisso della giustizia minorile, un mondo sotterraneo ricco di indecenti torture, di silenzi compromettenti, di incontinente omertà, deliranti grammatiche pseudopsicologiche, orrende vicende di abusivi allontanamenti dei figli dai genitori biologici, in particolare dalle mamme per evidenti ragioni genetiche e ontogenetiche che registrano delle costanti invarianze, quelle frequenze empiriche ripetitive che consentono di trasferire la moltitudine delle singole storie dal piano giudiziario al piano sociale e di affrontare il fenomeno con un modello nettamente induttivista.
Un j’accuse ai narratori dell’ovvio. Un giardino di pigre evanescenze per il bene dell’Italia, specchio scuro e profondo di insignificanti concetti nell’interesse dei cittadini, nell’interesse supremo dei minori, voce di disperati sperduti nella notte, la legge è uguale per tutti, fonte superba di immonda ignoranza, economia green e digitalizzazione, pagliacci famelici che esibiscono lazzi impregnati di invisibili recovery plan. Non più oggi in onore come studio e pensiero celebrano la morte della scienza, eleggono a cimitero l’autunno delle idee e pongono mano a badili e rastrelli per rassodar da capo il terreno umido e molle allagato da oscuri metodi e teorie. Un vivente spettacolo di disonore e di orrore. Una tribù visionaria messa in viaggio per speciali vantaggi, dalle pupille ardenti di lussuria lucrosa.
Carlo Priolo tratteggia la complessità del sistema “giustizia” italiano, tentando un confronto tra le decisioni dei giudici minorili e quelle su altri temi diversi dalla tutela dei minori. Giunge ad elaborare una formula matematica: “La corrispondenza biunivoca tra la norma scritta nell’ordinamento giuridico e la condotta del singolo risulta inapplicabile se la decisione si basa sul convincimento del giudice anche con la formula oltre ogni ragionevole dubbio”. Le decisioni, non solo quella del Magistrato (Pubblico Ministero o Giudice), ma anche quelle di coloro che sono posti sulla linea di comando sono INAPPLICABILI. Non sono false – sono NON VERE. La conoscenza deriva dall’osservazione, dalla descrizione e dalla comparazione delle cose, e non quindi da traballanti regole giuridiche procedurali che sono sovente l’esatto contrario della soluzione delle connesse problematiche. Appare evidente come, di generazione in generazione, le tendenze e gli atti differiscano ben poco, ciò che invece cambia è l’estensione della zona del silenzio che li circonda o lo spessore degli strati di menzogna che li comprimono. Il grande edificio del “come dovrebbe essere” che confligge con il “come è”, la vita reale delle persone che interagiscono, le c.d. dinamiche sociali. Ma il nucleo centrale dell’indagine socioantropogica sono i bambini, la conservazione della specie umana, la sacralità della nascita, il mito del bambino come stella polare per segnare il futuro. In breve la poesia degli occhi per scrutare i misteri delle stelle.
Carlo Priolo