Riposti con cura,
nella storica cassetta di legno
ci eravamo salutati,
la tristezza nel cuore, come quando
si saluta una persona cara.
L’animo triste,
un groppo in gola,
l’ansia di rivederci.
Ai miei pastori anziani,
di pura creta,
avevo affidato il Bambinello.
Le luci
nelle case del mio Presepe sono fioche,
non vedo artigiani,
né fornai,
né fontane che dissetano,
né ancelle che portano acqua.
I miei pastori,
magicamente di spalle,
non più abbracciati, prendono il loro posto.
Il loro volto è triste, mascherato.
Sulle tegole,
sui monti,
fiocchi di neve bianca striata di sangue.
Anche i Re Magi sono in ritardo.
Puntuale è solo una Stella.
Indica la Luce,
il cammino.
I miei pastori sono lì,
distanziati,
in ginocchio,
adorano i Bambino,
pregano,
chiedono perdono,
aspettano
il ritorno alla vita.
Mario Pino Toscano