La speculazione terroristica vaccinale basata su un allarmismo di vasta scala sta portando alla luce
problematiche di tutti i generi, sia speculativo economiche, che sociali, ma anche di diritto.
Il professore e avvocato – ”del popolo” – Edoardo Polacco, ha questa mattina riaffermato: «Purtroppo è stata organizzata una sorta di criminalizzazione sociale nei confronti di chi preferisce capire prima di obbedire, di chi chiede garanzie, di chi vuole essere messo a conoscenza di cosa viene inoculato dentro il nostro corpo, di chi vuole mantenere saldo lo stato di diritto. Chiunque alzi il capo viene sospettato di “negazionismo” e a nulla serve ribadire di avere fatto tutti i vaccini classici, ma di non volere essere sottoposto a una terapia genica non ancora sperimentata».
Così come nelle ultime ore ha già gridato il dottor Mariano Amici, medico di base di Ardea, in provincia di Roma, direttamente sugli schermi de La7, nella trasmissione ”Non è l’arena” condotta da Massimo Giletti, chi ha ancora un minimo di giudizio, di cultura, si pone la seguente domanda: ”Perché lo chiamano vaccino se invece è una terapia genica che incide sulla memoria dell’ Rna, che a sua volta interferisce sul Dna ? O ancora: ”Come è possibile che non abbiano mai trovato un vaccino, dopo trenta anni di sperimentazione per altri virus Rna come l’epatite C o come l’Hiv e abbiano invece trovato il vaccino per il covid in tre mesi”?
Continua Polacco: «E perché vengono insultati i medici che chiedono ai loro pazienti, prima di fare il vaccino, di leggere attentamente il “bugiardino” dello stesso, dove viene specificato nero su bianco che il vaccino non è ancora stato testato nel tempo e non se ne conoscono le conseguenze a medio-lungo termine, come non si conoscono le interazioni con molti farmaci, come non si conoscono le eventuali interazioni con la fertilità e molto altro?
Migliaia di cittadini lavoratori oggi, in Italia, sono soggetti a pressioni e in molti casi a ricatti – o ti vaccini o ti licenzio – . Ma è comprensibile e compatibile con la democrazia tale imposizione coattiva?
Assolutamente no. Il ricatto, l’estorsione, è un grave reato punibile con l’arresto anche immediato in flagranza di reato, secondo quanto previsto dall’art. 629 del Codice penale.
Ma il diritto alla libera scelta della cura medica è un diritto costituzionale sancito dall’art.32 della Costituzione, dalla Carta di Oviedo 2000, dalla sentenza della Corte Costituzionale 308/1990. Ma c’è ancora di più in termini temporali recentissimi. Con una magistrale ordinanza del Consiglio di Stato del’11.12.20 , firmata dal Presidente Franco Frattini, il Tribunale amministrativo afferma con grande vigore, che la “regola di fondo di uno stato democratico in questa materia è costituita dall’autonomia e responsabilità del medico, che sempre con il consenso del paziente, opera le scelte professionali”.
E ancora con lo stesso vigore il Parlamento Europeo con la risoluzione del 27 gennaio 2021 doc. 15212 ha definitivamente sancito che “è indispensabile informare i cittadini che la vaccinazione non è obbligatoria e che nessuno è politicamente, socialmente o altrimenti sotto pressione obbligato vaccinarsi se non lo desidera, garantendo che nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato”».
«Ma come può un soggetto civile, democratico , evoluto, obbligare un altro soggetto a sottoporsi a una sperimentazione medica, imponendogli di sottostare a tale procedura, pena ripercussioni nella sua vita lavorativa e privata?
Sembra siamo stati catapultati in un mondo barbaro o di stampo stalinista/cinese dove è assolutamente vietato dissentire, pena la ghettizzazione. Una tale realtà, che speriamo non prenda il sopravvento, ci ricorda molto vagamente le metodiche adottate nell’ultima guerra mondiale nei campi di concentramento.
Lo stato di diritto ha bisogno delle sue sentinelle, perché democrazia fa rima con diritto e ambedue questi valori vanno difesi».
Francesca Ruggiero