Lo denunciano anche nella loro pagina di Facebook alcuni medici liberi professionisti, iscritti all’Ordine di Roma. Questa protesta è condivisa anche da diverse sigle sindacale che rappresentano il personale della polizia di Stato. Ma per quale motivo molti poliziotti stanno dicendo no al vaccino contro il virus Covid 19?
“Noi poliziotti” afferma Elvio Vulcano, portavoce nazionale del sindacato LeS (Libertà e Sicurezza Polizia di Stato), “Riteniamo che sia un dovere civico vaccinarci tutti se vogliamo contrastare la pandemia in atto, quindi non siamo contrari a farci vaccinare. Qualche tempo fa l’Amministrazione ci ha fatto compilare una richiesta formale di adesione alla vaccinazione, e gran parte dei poliziotti ha risposto affermativamente. Il problema è sorto in questi giorni perché abbiamo appreso che il tipo di vaccino vorrebbero somministrarci è quello prodotto da AstraZeneca”.
Una recente riunione della Commissione tecnico-scientifica (CTS) dell’Agenzia Italiana del Farmaco, ha confermato la valutazione dell’EMA (l’Agenzia Europea) sull’efficacia dell’AstraZeneca solo nel 59,5% dei casi. Oltretutto, i dati degli studi sul vaccino AstraZeneca, mostrano un livello di incertezza nella stima di efficacia nei soggetti sopra i 55 anni.
“Questo significa” continua Vulcano “Che, tenendo presente che ormai l’età media dei poliziotti è molto alta, in tanti non potranno nemmeno sottoporsi alla vaccinazione, pur volendo effettuarla. Ci troviamo di fronte a una scelta di vaccini anti Covid, di cui il prezzo varia tantissimo e indovinate a chi hanno assegnato il meno costoso? A noi poliziotti”.
La differenza di costo va da 1,78 euro, di AstraZeneca, a 14,68 per quello prodotto dalla statunitense Moderna. Il dubbio però, è fondato non sul costo del vaccino, ma sulla sua efficacia. Infatti quello di AstraZeneca potrebbe non avere la stessa efficacia degli altri.
I poliziotti entrano ogni giorno in contatto con decine di persone, inoltre operano per strada, di conseguenza se non verranno sottoposti a una vaccinazione efficace, l’esposizione diventa particolarmente pericolosa, ponendo a rischio di chiusura interi reparti, come è già accaduto, mettendo in pericolo lo svolgimento dei servizi di istituto che riguardano l’ordine e la sicurezza pubblica.
Arianna Calandra