ROMA – In un corteo inesorabile che ha visto partecipare migliaia di lavoratori dello spettacolo di tutta Italia, uniti da Torino a Palermo, scesi in piazza per appellarsi all’esecutivo Draghi: “Fateci ripartire”.
Perchè le proteste dei lavoratori?
Annamaria Furlan, leader della Cisl, sottolinea l’importanza di salvaguardare i lavoratori e uno dei settori “dimenticati” in seguito alle resistrizioni dei primi Dpcm.
Il mondo dimenticato dello spettacolo
(Dire.it) – “È un momento assolutamente drammatico per il mondo della cultura, dello spettacolo e delle arti, ma anche un momento in cui dobbiamo guardare alle opportunità per salvare questo settore cosi’ importante”, ha detto la leader della Cisl, Annamaria Furlan. “Bisogna investire e creare le condizioni perché i teatri e i cinema possano essere riaperti in sicurezza”, ha sottolineato.
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Un impegno urgente
Il segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri, si è rivolto al governo perché si impegni “con urgenza nel riaprire cinema e teatri in sicurezza”. E ha evidenziato: “Rilanciare il settore dello spettacolo significa non solo restituire a tutti gli operatori del settore sicurezza, reddito e professionalità, ma anche dare spazio alla crescita culturale del Paese”. Maurizio Landini ha lanciato l’idea di “introdurre i livelli essenziali di cultura, per garantire che in ogni territorio, comune, regione, ci siano servizi culturali e di spettacolo”. Infine, al ministro Franceschini, Landini ha detto: “Ci ascolti: questo è un settore che ha un livello di precarietà senza eguali. C’è un problema non solo di tutela del reddito, ma di garanzia di diritti minimi”, per tutti i lavoratori.
Massimiliano De Stefano