Non c’è pace né giustizia per mamma Giada e il figlio. La Corte d’Appello di Roma comunica, in data 23 marzo 2021, il decimo rigetto in 1 anno e mezzo. Già il collegio aveva assunto una decisione definitiva al reclamo (della sentenza del giudice del divorzio emessa il 31 luglio 2019) il 30.11.2020 e comunicato il 28 dicembre 2020, nonostante pendesse un atto di ricusazione presentato il 30 ottobre c.a. Il secondo rigetto successivo alla ricusazione del 30 ottobre è stato deciso in occasione dell’udienza dell’11 marzo che era stata fissata dopo il deposito della istanza per errore materiale il 15 gennaio 2021.
Agenzia di Stampa Dire (Mamma Giunti: “Mi incateno a Montecitorio, ho scritto a Cartabia” – DIRE.it)
Mamma Giunti: “Mi incateno a Montecitorio, ho scritto a Cartabia”
È stato rigettato l’ennesimo ricorso presentato per riavere suo figlio: “Mi resta la Cassazione, ma la nostra vita è distrutta”
ROMA – È stato rigettato l’ennesimo ricorso presentato da mamma Giada Giunti per riavere suo figlio. Dopo proteste, sit in a Montecitorio, lo sciopero della fame iniziato a settembre scorso, ora è pronta ad incatenarsi a Montecitorio. “Dieci rigetti in meno di due anni, e ora- ha dichiarato alla Dire- ho scritto una missiva alla ministra Marta Cartabia e al presidente della Corte d’Appello di Roma. Mi resta la Cassazione, ma a me e mio figlio ormai è stata distrutta la vita. Mio figlio avrà già 18 anni. Abbiamo anche depositato- ha aggiunto- la ricusazione del collegio giudicante”.
Una storia assurda e devastante che dura da 11 anni e da 5 anni madre e figlio non vivono insieme e da due non sta con sua figlio, solo 3 videochiamate e fatica pure ad inviargli un regalo. L’addebito per mamma Giada è quello di essere “simbiotica”, rapporto fusionale, dimensione parassitante e PAS: sindrome di alienazione parentale. Con un tassativo atto del Ministro della Salute Speranza e le numerose sentenze della Corte di Cassazione è stata posta la parola fine alla PAS, demolita dall’assenza di qualsivoglia base scientifica. L’ultima conferma alla fallacità di questo cosiddetto disturbo emotivo, assertivo e tautologico, fonte di orrende sottrazioni dei figli ai genitori biologici, è stato inferto dalla magistrale requisitoria (IL PROCURATORE GENERALE procuracassazione.it) depositata della Sostituta Procuratrice Generale presso la Suprema Corte di Cassazione su un caso simile a quello di mamma Giada la dottoressa Francesca Ceroni, già nota per aver dichiarato che “I figli non si tolgono neanche ai mafiosi”, per formulare l’accoglimento di un ricorso, per la cancellazione di una sentenza proprio della Corte d’ Appello di Roma, osserva che sono stati ” violati i diritti di libertà personalissima” e “preme ancora segnalare come la prassi dei tribunali civili e minorili di ignorare la violenza o i maltrattamenti nei confronti dei figli, è severamente stigmatizzata nell’ultimo rapporto adottato il 15 novembre 2019 e pubblicato il 13 gennaio 2020 dal Grevio che sottolinea come la sicurezza del genitore non violento e del bambino debbano essere un elemento centrale nel decidere del miglior interesse del bambino per quanto riguarda gli accordi sull’affidamento e le visite”.
L’avv. Carlo Priolo dichiara di aver depositato più volte registrazioni audio video delle violenze che ha subito Giada Giunti da parte dell’ex marito sempre alla presenza del figlio, peraltro, oggetto di denunce in codice rosso. Come pure sono state depositate registrazioni delle violenze commesse nei confronti del figlio e le sue reiterate richieste di tornare dalla mamma.
Mamma Giada in questo video ancora vuole credere nella giustizia dopo 11 anni ed in particolare nella Ministra professoressa Cartabia e nel presidente della Corte d’Appello a cui si è rivolta con stima e fiducia affermano che “loro hanno in mano in questo momento la vita di mio figlio, loro possono salvarlo”.
Maura Capuano