Chi è Carlo Priolo?
avvocato, sociologo, economista, giornalista professionista, direttore responsabile delle riviste “le verità altre” – “orizzonti forensi” -“punto azzurro”. già opinionista del quotidiano L’OPINIONE. Titoli di studio, accademici e professionali: laurea in laurea in economia e commercio; giurisprudenza; in sociologia; diploma di lingua inglese British School. Vincitore al 1° posto del dottorato di ricerca (teoria e tecnica della ricerca scientifica) presso l’Università degli Studi di Roma. Cassazionista iscritto all’albo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma; abilitato alla professione di dottore commercialista; attestato di curatore fallimentare; attestato di formazione sul contenzioso societario; attestato di mediatore professionista civile e commerciale; membro della camera di conciliazione; attestato di diritto dell’informazione. Ha scritto: Magistrati NO/SI; Liberalizzazioni NO avvocati; Noi Avvocati; Le Verità Altre; Adozioni genitori stesso sesso – Il fascino discreto del conflitto d’interessi – Anomia suicidio sociale la poesia dell’essere – Caro piccolo amico- Amorevirus – Figli d’Italia sequestri di Stato – Rinascimento universale figli d’Italia bambini nel mondo –
Studi, scritti ed numerosi articoli giornalistici sul fenomeno della “burocrazia”
Esperto di diritto di famiglia.
Ha frequentato i centri di bioenergetica “Wilhem Reich”.
Ha partecipato all’AIED Associazione Italiana Educazione Demografica (Luigi De Marchi) – anni ‘60
Ha partecipato negli anni “60 alle battaglie contro i “guasti terribili” della sessuofobia, attivo nei seminari tenuti sulla esegesi del saggio Sesso e Civiltà di Luigi De Marchi (1958), indagine approfondita dei tratti sessuofobici presenti nella nostra tradizione religiosa e analisi dei principali temi politici, sociali, economici, ecologici, culturali del mondo contemporaneo.
Ha partecipato ai movimenti in Italia della psicologia umanistico-esistenziale americana ed europea – in particolare Carl Rogers, Otto Rank, Viktor Frankl, Ludwig Biswanger, Medard Boss, Karl Jaspers, Eugene Minkowski. La particolare concezione dell’uomo e della vita, che rivendica all’essere umano il diritto e la capacità di scelta.
Ha frequentato negli anni ’60-‘80 le tre importanti Scuole di Psicoterapia fondate da Luigi De Marchi: quella psico-corporea di Wilhelm Reich, quella bioenergetica di Alexander Lowen e quella umanistica di Carl Rogers.
Ha scritto più di 300 articoli sul fenomeno del femminicidio.
Ha insegnato: diritto ed economia, economia d’azienda e bancaria, diritto all’informazione e comunicazione pubblica.
Presidente delle associazioni: “Cultura, Psicoanalisi e Professionalità”, “Europa Insieme”, “Centro Ricerche Marketing”, “Verità Altre”
Ha insegnato: diritto ed economia, economia d’azienda e bancaria, diritto all’informazione e comunicazione pubblica.
Presidente delle associazioni: “Cultura e Professionalità”, “Europa Insieme”, “Centro Ricerche Marketing”.
carlo.priolo@tin.it tel. 3332957607 www.avvocatocarlopriolo.it
Sostiene la rinascita di Roma – Caput Mundi – con un programma originale ed innovativo. Roma abbattuta sotto i colpi di fredde accoglienze. Patetici sapientoni ci ricordano il valore del nostro inestimabile patrimonio artistico, possibile fonte di ricchezza per tutti gli italiani, delizia delle genti di altri Paesi pronti a visitare il centro della cultura universale, a leggere i codici della nostra storia. Stracci ed odori puzzolenti ornano le vestigia di antichi monumenti, di chiese millenarie, di reperti che ricordano gli onori e le imprese dei nostri celebri padri. Uomini e donne senza dignità, protetti dall’ipocrita salvacondotto della povertà usano gli antichi marmi ricchi di un passato fausto come latrine, per offendere la vista con giacigli di carta putrida e simulate abluzioni del corpo. Un finto spirito di accoglienza, un vigliacco sentimento di pietà ferisce i luoghi sacri di Roma, la sua storia universale, la sua impareggiabile testimonianza dei padri che segnarono le sorti dell’intera umanità. Nessuno si indigna, alza la voce, protesta, piange nell’angolo. Un’opaca, colpevole indifferenza favorisce la morte di Roma ed a nulla valgono i sacrifici di Cesare e degli altri. Con la schiena piegata dalle loro colpe ideologiche, dalle loro scelte di amministratori corrotti ed inetti i romani non hanno neppure le lacrime per piangere la morte di Roma. Subiscono supinamente l’invasione dei nuovi barbari che conquistano il territorio protetto di Roma, derogando dalla legge della storia, invadendo la religiosità dei luoghi, umiliando la conquista della grande Roma padrona del mondo. Non una voce, una protesta, una indignazione. Un silenzio doloso e nefasto permette questo delitto infinito, quasi voluto, ignorando tutte le perniciose conseguenze della muta accoglienza che decreta la morte di Roma. Ormai siamo stranieri nei nostri palazzi, lungo le nostre strade, dentro i cortili dei condomini, sui sagrati delle nostre chiese, all’ombra dei nostri monumenti. Siamo stranieri per aver favorito Amministratori privi del lignaggio che ci appartiene come romani. Roma occupata dalla miseria e dalle mafie di tutto il mondo si piega al volere di una incerta ed inefficace solidarietà, che offende chi ha bisogno di aiuto e chi ha diritto ad essere accolto. Diritti, doveri, responsabilità, tutto prescritto, vige la legge della giungla, dell’occupazione abusiva della regola della prepotenza, dell’offesa alla bellezza. Ai fasti costruiti nel tempo, all’arte, al sublime viene sostituito l’insulto di incerti diritti di accoglienza e solidarietà, che pesano sui meno protetti, sui molti romani diventati poveri anche della loro storia e dei loro monumenti. Un senso di distanza che tanti nutrono nei confronti della loro amata città, una distanza che nasce dall’ambiguità di malcerti diritti esercitati dall’Amministrazione capitolina, dalla molteplicità delle ininterrotte inefficienze, di tanti significati dell’utilità dell’inutile, dalla molteplicità di tutte le eccezioni morali ed economiche. Nei tribunali a difesa dei minorenni vengono torturati i bambini, sovente la Giustizia penalizza le vittime e gli onesti, favorisce i delinquenti e i debitori. Nelle Cooperative, nelle Associazioni, tra gli esperti e i consulenti dei tribunali prevale il lucro delle parcelle, lo scambio di favori, le camarille che procurano indicibili sofferenze alle vittime ed ai creditori. Un clima omertoso di dolosi silenzi, di persistenti impunità, personaggi ineffabili vengono posti sulla linea di comando. La violenza dilaga ovunque. All’angolo di ogni strada il pericolo di un agguato. Nessuno controlla, la legge non viene rispettata, la sicurezza è assente. Tutti fenomeni e temi di difficile assimilazione. Aspetti, soluzioni di problemi ben noti che verosimilmente non possono piacere né agli amici del popolo, né ai suoi nemici. Dà fastidio tanto a chi arringa le masse quanto a chi le disprezza. A coloro che riconoscono l’insegnamento della storia ed a coloro che questo insegnamento negano. I diritti di tutti sono diritti di nessuno, vincono i prepotenti; non avere nulla da perdere diventa un vantaggio. Personaggi impresentabili guidano la città e fanno incetta di errori su errori, consegnando Roma al degrado. Le ragioni di alcuni penalizzano quelle di altri, abiurare al comando, alla guida delle genti, far regredire il faticoso cammino della democrazia, invitano a tornare alla legge del taglione, privilegia l’agire del più forte, anche di quelli che si avvalgono della loro indigenza. La tolleranza difetta nella sua applicazione, l’amore per l’altro si trasforma in legittima vendetta di fronte all’incapacità di governare gli eventi. Roma deve rinascere.
Maura Capuano