«La mano di Lazare impresse sul davanzale una pianta di vite che spuntava tra una roccia e l’altra. Il fiore che Tami incise sul davanzale spuntava anch’esso tra due rocce e lo fece proprio accanto all’incisione fatta secoli prima, di una vita che vinceva la pietra. Le lacrime negli occhi della ragazzina si asciugarono. Con la manica, il giovane Lazare asciugò le sue», questo sono alcune brevi frasi tratte dal nuovo ed atteso libro di Marco Vozzolo, conosciuto per il romanzo storico di grande successo La corona del re longobardo (2016) e Il valore delle piccole cose (2017), che si intitola “La bottiglia di Napoleone” ed uscirà il 22 aprile, edito da BookRoad Editore.
«Dovete sapere che Napoleone beveva un solo vino, un Borgogna il cui vigneto veniva coltivato nella zona di Gevrey Chambertin, il solo ad essere servito alla sua tavola. Nelle campagne di guerra ne portava sempre una cassa da regalare agli ufficiali più coraggiosi», racconta l’autore.
Il romanzo si snoda attraverso il racconto di tre vite, distanti nel tempo, che s’incontrato e si intrecciano tra vigneti di una piccola fattoria in un ipotetico viaggio tra passato e presente durante il quale, un ruolo decisamente importante è quello di Lazare, ambientato nel 1776 giovane soldato dell’armata napoleonica la cui vita viene stravolta il giorno in cui da attendente del fornitore personale di vino del generale Bonaparte si ritrova arruolato nel plotone, che si troverà ad intrecciare i suoi racconti con Tami, che vivrà secoli dopo, esattamente nel 202, in un limbo temporale che li vedrà incredibilmente vicini.
Andrea Calandra