Non è ancora bastato l’emergere dei fatti successivo alle palesi incongruità di accesso al servizio del ”difensore civico” di Roma da parte dei cittadini, segnalate a febbraio scorso dal sindacato Sicel.
Nessun funzionario o dirigente dell’ente stesso ha voluto ancora replicare alle domande poste dal quotidiano PaeseRoma, che prosegue l’inchiesta nella speranza di ‘vederci più chiaro’.
Ma il 27 Aprile scorso, è stata inoltrata una richiesta di accesso agli atti da una cittadina – lettrice del giornale – Sandra B., 69 enne di Albano Laziale, che incuriosita dalle vicende apprese mediaticamente, ha domandato – come suo diritto – all’ente stesso: Il regolamento vigente dell’ufficio del difensore civico e la normativa sulle procedure di richiesta di riesame. Perchè «Se è vero che il Difensore Civico deve tutelare gli interessi dei cittadini lesi dalla pubblica amministrazione, allora dovrà riferire pubblicamente sul suo operato stesso, come prescrive la legge sulla trasparenza degli atti pubblici».
Si attendono adesso risposte formali relative a questo ultimo atto presentato.