Oggi per le scuole Regina Elena e Buonarroti è stata una giornata speciale di didattica all’aperto sulla strada, per difendere una pedonalizzazione che si attende da oltre 15 anni. Il progetto parte dalla richiesta dei bambini di avere spazio davanti alla propria scuola e prevede la chiusura al traffico di 155 metri di Via Puglie, tra Via Sardegna e Via Sicilia; grazie a questa idea nascerebbe, per un quartiere aggredito dal traffico veicolare, una nuova piazza, tra i palazzi che ospitano oltre 2.000 studenti delle due scuole oggi in strada, oltre che dei vicinissimi Licei Righi e Tasso. Questo sogno, che le scuole chiamano L’ISOLA CHE NON C’E’, è stato interrotto per ora, dall’opposizione di un comitato di cittadini che, vedendosi respinto il ricorso al TAR contro l’avvio della pedonalizzazione, ha ottenuto dal Consiglio di Stato una sospensiva, in attesa di un giudizio che arriverà nelle prossime giornate.
“Siamo insieme a queste scuole con tutte le nostre forze, nella difesa della pedonalizzazione di Via Puglie, un piccolo intervento per un enorme risultato, in una strada che finora ha significato traffico perenne e meno di una decina di posti auto, potremo avere una piazza per Roma, per i bambini e i ragazzi che frequentano questi istituti, per i loro genitori, per i docenti e per gli stessi abitanti del quartiere che, invece del frastuono delle auto sentirebbero le voci dei bimbi – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. La Roma migliore sta dentro ai disegni dei bambini che immaginano un futuro verde e libero dalle auto per questa città, e la pedonalizzazione di Via Puglie è il simbolo evidente di quanto possa cambiare in meglio la Capitale, tornando ad essere veramente una città a misura d’uomo e di bambino con l’ambiente al centro”.
Le scuole hanno lanciato una petizione online, chiedendo di firmare per difendere la pedonalizzazione di Via Puglie, si può firmare al link .“Chiediamo a tutti di sostenere la raccolta firme a difesa della pedonalizzazione e ci rivolgiamo agli organi che dovranno decidere l’esito del progetto, affinché permettano che si compia questo piccolo capolavoro, in una città che ha bisogno di 10, 100, 1.000 strade pedonali per tornare a respirare”.
Anna Rita Santoro