Alle donne viene consigliato di denunciare senza se e senza ma, queste donne con i propri figli che denunciano vengono realmente protette?
Abbiamo raccontato la storia di una madre che per lunghi 15 anni ha combattuto, per fronteggiare una parte del sistema giustizia minorile e difendere il proprio figlio, impedire che lo allontanassero da lei.
Ebbene, oggi sono proprio le parole di questo figlio, di questo ragazzo ormai diciottenne che ha deciso, di raccontarsi, a farci riflettere. Ha lottato accanto alla madre, nonostante abbia dovuto resistere contro coloro che volevano sottrarlo alla stessa ed ha dato prova di avere un carattere forte, una tempra non comune che gli ha consentito di vincere le avversità. Oggi, si racconta e ci rappresenta il suo vissuto di questi lunghi anni, da quando aveva 3 anni. Se un ragazzo cresce in questa maniera il merito, possiamo dirlo è dei genitori, in questo caso non possiamo non complimentarci con sua madre ed, ovviamente, con questo ragazzo.
Un ragazzo ormai uomo
“Grazie per avermi dato la possibilità di raccontare come è stata la mia vita in questi 15 anni che non sono stati facili. Le istituzioni che dovevano tutelarmi invece hanno cercato di distruggere la mia esistenza in tante occasioni. Ho compiuto 18 anni qualche mese fa e ho letto tutti decreti. Non ho parole, quello che ho letto è veramente tutto assurdo. Quante bugie hanno scritto sul mio conto e su mia madre. Mi hanno messo un curatore speciale che non ha affatto curato i miei interessi. Nel 2019 dovevo recarmi in Spagna per un viaggio studio per il potenziamento dello studio della lingua spagnola. Mio padre non ha dato il permesso, cosa da non credere. Il curatore speciale avrebbe dovuto rilasciare l’autorizzazione per la mia partenza e invece che ha fatto? Non ha preso nessuna decisione e ha preso tempo fino alla fine. Non sono potuto partire e non ho potuto partecipare allo stage. Beh ma quando ho chiesto al curatore (è l’avvocato del minore che dovrebbe curare gli interessi dello stesso minore) delucidazioni mi è stato risposto che non era importante. Le ho detto signor curatore, studio al liceo linguistico per me è fondamentale l’approfondimento della lingua nel paese di provenienza, ma nulla. Nell’ultimo decreto addirittura aveva proposto e chiesto al giudice di far dimezzare il mantenimento che percepisco da mio padre che è stato deciso oltretutto 16 anni fa. Questo vuol dire aver tutelato i miei interessi? Forse sono stati “curati” gli interessi di altre persone. Malgrado tutto mi sono fatto tanta forza, sono uno studioso meritevole, ho tanti amici, pratico il mio sport preferito. Devo ringraziare mia madre. Se riesco a studiare, a fare corsi di conversazione di lingua inglese spagnolo e cinese, se ho la possibilità di praticare sport, di sottopormi a visite di routine di andare in vacanza è grazie solo a lei. Mio padre non corrisponde nulla per la mia vita e anzi per cercare di allontanarmi da mia madre aveva proposto anche di farmi collocare in casa famiglia. Io ho una famiglia che mi ama mi vuole bene e mi ha sempre aiutato e supportato: mia mamma, mia nonna e mio nonno che purtroppo è venuto a mancare nel 2015. Sono al corrente di quello che sta accadendo nei tribunali a danno delle mamme e dei bambini. Non ho parole. Togliere i figli alle mamme per collocarli presso padri violenti e inadeguati o in strutture. Io dico a tutte queste mamme di combattere come ha fatto mia mamma, ai bambini e ragazzini di non abbattersi ma di continuare a credere nel loro futuro”.
E’ stato, quindi, rispettato il “supremo interesse del minore”, oggi ragazzo? Una locuzione utilizzata per rendere prigionieri i bambini. Lo Stato lo ha tutelato? Ha potuto crescere sereno, amato, senza potenziali pericoli che gli avrebbero rovinato una intera esistenza?
di Giada Giunti