Blasetti Spa, ditta specializzata nella produzione di buste, cartotecnica e quaderni, con sede a Pomezia, dopo decenni di collaborazione con Poste Italiane cui ha fornito milioni di buste da corrispondenza, da oggi sarà fuori gioco.
La causa? «I prezzi talmente ribassati nella gara d’appalto che hanno di fatto messo fuori mercato le imprese che producono in Italia, nel rispetto della contrattazione collettiva, della sicurezza per i lavoratori e delle norme fiscali ed ambientali» -scrivono in una nota Cgil Cisl Uil-, che hanno già incontrato in Regione Lazio l’assessore al Lavoro Claudio Di Berardino e la presidente della commissione attività produttive Marietta Tidei.
Durante l’incontro è stata avanzata richiesta di un tavolo congiunto con Blasetti e Poste, garanzie per i lavoratori e di intercedere presso il Governo affinché intervenga al più presto.
C’è in campo il futuro di circa 200 dipendenti diretti e altrettanto indiretti.
«La gara per ora resta aggiudicata da un’azienda spagnola che lavora in Romania – spiegano i sindacati – poiché né la storica Blasetti né la friulana Pigna sono riuscite a reggere il massimo ribasso richiesto da Poste Italiane che, ricordiamo essere un’azienda pubblica e pertanto dovrebbe essere più incline alla responsabilità sociale e alla salvaguardia delle competenze nazionali».
Senza un repentino intervento, la delicata situazione del Lazio che negli ultimi anni ha perso centinaia di aziende, che hanno trasferito spesso la propria sede nel nord Italia o addirittura all’estero, rischia di aggravarsi.
Dispersione del nostro patrimonio, azzeramento di competenza e continuità delle aziende locali e nazionali -anche in un momento di crisi- che avviene mentre il premier Draghi continua a ripetere di valorizzare il Made in Italy e favorire vacanze e prodotti italiani.
Si resta in attesa di provvedimenti da parte dei ministri competenti.
Francesca Ruggiero