Riparte da Viterbo la battaglia di Fratelli d’Italia contro il NutriScore, il sistema di etichettatura “a semaforo” dei prodotti alimentari che l’Unione Europea vorrebbe rendere obbligatoria in tutti gli stati membri. L’iniziativa è stata presentata questa mattina dal senatore e responsabile nazionale del Dipartimento Agricoltura FdI, Luca De Carlo, dal deputato Mauro Rotelli, e dai responsabili del settore agricoltura di Fratelli d’Italia della Regione Lazio e della Provincia di Viterbo, rispettivamente Roberto Bedini e Pietro Narduzzi. A ribadire la posizione del partito è stato il senatore De Carlo: “Già a febbraio dello scorso anno alla Camera presentammo una mozione per impegnare il Parlamento a dirsi fermamente contrario a questo sistema. Stava passando sotto silenzio l’avanzata di questo provvedimento che sarebbe una vera mazzata per le produzioni italiane, riconosciute un’eccellenza a livello mondiale e proprio per questo osteggiate e temute dalle altre nazioni e dalle multinazionali”. Ad avvalorare queste parole, De Carlo ha poi ribadito come l’italian sounding – l’imitazione di prodotti italiani tramite ad esempio nomi storpiati, riferimenti geografici o immagini di monumenti e luoghi della nostra nazione – costi all’Italia circa 100 miliardi di euro all’anno e come l’agricoltura italiana sia al sesto posto mondiale tra quelle più sostenibili: “È universalmente riconosciuto come dietro a un prodotto con bandiera italiana ci sia grande qualità, frutto di anni di attenzione, di lavoro e di ricerca. Ora le grandi multinazionali vorrebbero punire tutto questo, a vantaggio di cibi che sanno poco di terra e molto di laboratorio e che possono essere facilmente costruiti per rientrare nei parametri del semaforo verde di NutriScore, che peraltro è altamente discriminatorio perchè non considera le diverse necessità e abitudini alimentari di un italiano rispetto a quelle di un cittadino del Nord Europa; se ne stanno accorgendo anche in Spagna, nazione tra le primi sostenitrici di questo sistema”. “Noi siamo per la biodiversità ambientale e umana, per il coniugare tradizione e innovazione”, ha concluso De Carlo. “Per questo, da qui partirà una campagna contro il NutriScore che toccherà tutte le piazze d’Italia per far capire ai cittadini quali sono i rischi per la nostra agricoltura, per la nostra tradizione e per la nostra economia. Dobbiamo far capire l’importanza di salvaguardare il prodotto italiano, anche in sede europea”