“Fatta L’Italia bisogna fare gli Italiani” disse Massimo d’Azeglio, difesa l’Italia bisogna onorare chi per lei diede la vita
“Senza l’Anci il Gruppo medaglie d’oro avrebbe fatto solo il primo miglio, l’Anci ha svolto questo ruolo fondamentale di lancio del progetto con il Segretario generale che ha mandato un invito a tutti i comuni a marzo 2020, in piena pandemia, e poi con un secondo invito a firma del Presidente Decaro a settembre 2020 rivolto ai capoluoghi di Provincia e Regione. E gli Anci regionali hanno svolto un ruolo importantissimo”. Un ringraziamento sentito quello che il Generale italiano dell’Arma dei Carabinieri, Rosario Aiosa decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare e Presidente del Gruppo Medaglie d’Oro ha voluto esprimere per il progetto del conferimento della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto che ha superato la quota delle mille adesioni. “Il Milite Ignoto è un momento unificante, in assoluta controtendenza rispetto alla storia militare- ha chiarito il Generale- il trionfo è sempre stato per un condottiero, non per un soldato semplice. E’ questa l’idea geniale del Colonnello Douhet che arriva cento anni fa, nel 1921: la guerra l’hanno vinta i soldati, i giovani arditi più che i generali e sull’Altare della Patria è stata data visibilità non a un generale come Diaz ma a quel ‘soldato sconosciuto’ come lo chiama la legge che D’Annunzio, il Vate appassionato, ha voluto appellare ‘Milite ignoto'”. Il conferimento della cittadinanza onoraria con una delibera ufficiale è solo il primo atto. “Al 4 novembre 2021, per la ricorrenza del centenario, il progetto andrà avanti e la speranza è che la maggior parte dei Comuni che vogliono aderire l’abbiano fatto. L’obiettivo, ha confermato Aiosa, è la quota degli 8mila Comuni italiani. “Alcuni Comuni hanno associato alla delibera l’intitolazione di una via o di una piazza, ieri a Trieste è stata fatta una cerimonia emozionante, e ben vengano attività per i giovani. A giorni sapremo- ha detto il Generale- le iniziative del ministro della Difesa per il centenario. Avevo anche proposto di celebrare ad Aquileia, dove fu scelto il corpo del soldato sconosciuto, il 28 ottobre, una cerimonia religiosa di tutti i cappellani militari dei paesi allora belligeranti nel conflitto mondiale”. Il progetto ha avuto “un’accelerazione- ha ammesso il Generale- per l’ANCI, per le associazioni combattentistiche e partigiane, ma anche per l’appoggio del ministero della Difesa e delle quattro Forze Armate”. Tanti comuni hanno legato il conferimento di questa cittadinanza onoraria “al momento della pandemia, ai sacrifici affrontati dagli operatori sanitari ad esempio”, il valore di quel “rischio- ha chiarito Aiosa- che noi soldati affrontiamo tutti i giorni per difendere gli altri, per salvare qualcuno”. La cittadinanza al Milite Ignoto è “un simbolo vivente e attuale- ha ribadito il Generale- di unità nazionale insieme alla bandiera, all’Inno e alla Patria”. Oltre agli 8 mila Comuni c’è un altro sogno. “Se qualcuno pensasse- ha concluso il Generale Aiosa- a un milite ignoto europeo, anche solo ad un monumento dedicato, tra popoli che si sono massacrati durante il conflitto mondiale… Sarebbe un simbolo di pace e forse anche di maggiore integrazione”.
Francesca Romana Cristicini