Si è aperta ieri 28 maggio, nel padiglione 9A del Macro Testaccio di Roma, la 64esima edizione del World Press Photo, il principale concorso di fotogiornalismo al mondo.
La Capitale, come ogni anno, torna così ad ospitare le immagini più belle tra quelle che hanno caratterizzato l’anno appena concluso, il 2020.
L’evento è stato presentato dal curatore dell’esposizione, il fotografo a sua volta più volte vincitore del premio, Francesco Zizola, alla presenza dell’assessora comunale alla Cultura, Lorenza Fruci.
In mostra le 141 foto premiate nelle varie categorie, il risultato del giudizio della giuria internazionale su un totale di 4.315 fotografi partecipanti, in rappresentanza di 130 nazioni, per un totale di 74.470 foto.
La foto dell’anno, scattata dal danese Mads Nissen, ritrae Rosa Luzia Lunardi, un’anziana di una casa di cura di San Paolo, in Brasile, mentre viene abbracciata dall’infermiera Adriana Silva che indossa una speciale protezione anticovid. Un’immagine che richiama, chiaramente, il tema più importante del 2020, la pandemia di Covid che ha sconvolto il mondo. Il premio per la miglior storia, ovvero l’insieme di più fotografie su uno specifico tema, è andato invece all’italiano Antonio Faccilongo.
Il progetto si chiama ‘Habibi’ e documenta alcune storie d’amore sullo sfondo del conflitto israelo-palestinese e, in particolare, le difficoltà palestinesi a preservare i loro diritti riproduttivi, anche in termini di procreazione assistita.
“La foto dell’anno- ha spiegato Zizola- è stata scelta perché rappresenta con forza non solo l’assistenza degli anziani, che sono state le vittime più numerose del Covid, e il prezioso lavoro degli infermieri nel durissimo anno della pandemia mondiale ma anche perché fa vedere, in modo positivo, un incontro tra esseri umani. L’abbraccio ritratto racconta come la pendemia non ha creato solo morte e dolore ma ha messo anche le persone nella condizione di tornare a voler desiderare dopo tempo relazioni umane di affetto. Con un’immagine plastica in cui le braccia dell’infermiera sembrano quasi delle ali”.
“Quest’anno- ha ricordato ancora Zizola- siamo all’ex Mattatotio e non al Palaexpo. Una sede diversa in grado di offrire un’esperienza di alta qualità al pubblico. E non solo per i contenuti, anche perché per le esigenze legate alla pandemia avevamo bisogno di spazi molto ampi”.
Faccilongo, presente oggi, ha ricordato invece come il suo lavoro possa “rappresentare un ponte culturale per unire le persone”.
Il World press photo è il più prestigioso concorso internazionale di fotoreportage professionale. E’ stato fondato nel 1955. La tappa romana sarà pin esposizione fino al 22 agosto ad un costo, intero, di 8 euro, con diverse possibilità di riduzioni.
Massimiliano De Stefano