La denuncia è dei segretari generali della UIL LAZIO e della UIL trasporti LAZIO, Alberto Civica e Maurizio Lago.
“Tra le varie misure istituite dal governo Conte, c’è il rivolto ai disabili e ai nuclei famigliari in difficoltà residenti delle grandi città. Uno stanziamento complessivo di 55 milioni di euro da ripartire tra i Comuni che ne fanno richiesta individuando i soggetti beneficiari e le famiglie che hanno diritto ad ottenere il contributo sotto forma di rimborso del 50% della spesa sostenuta per la corsa, fino a un massimo di 20 euro a viaggio. Ma Roma non ha inoltrato alcuna richiesta, rischiando così di perdere gli oltre 9 milioni di euro che le spetterebbero“.
“Sembrerebbe che la Capitale non abbia alcun problema sociale ed economico – ironizzano i sindacalisti – e pertanto non necessita di aiuti. Ma sappiamo bene che non è così e l’ironia è in realtà rabbia e delusione. Rabbia per le tantissime persone fragili che vengono così private di un’agevolazione che spetterebbe loro di diritto, per il mancato aiuto alle numerose categorie penalizzate dal Covid, tassisti inclusi, per la mancata attenzione verso quel distanziamento che tutti invochiamo. Delusione verso una giunta che sembra non accorgersi di ciò che accade, delle difficoltà quotidiane dei suoi cittadini, che rischia di perdere parecchio denaro per negligenza o noncuranza. La giunta Raggi – proseguono – si è caratterizzata sin dal suo insediamento come giunta della stasi, del non fare per non sbagliare. Adesso però la situazione è molto più pesante. Parliamo di una città in ginocchio, di una crisi senza paragoni dal dopoguerra a oggi. Non si può stare fermi. L’immobilismo produce voragini non solo stradali, ma anche sociali molto gravi. La categoria dei tassisti inoltre si è detta pronta a recepire sin da subito le eventuali nuove modalità perché già in possesso degli strumenti organizzativi e tecnologici per mettere in connessione le vetture con questo particolare tipo di utenza. Inoltre si potrebbe anche pensare di estendere tali agevolazioni anche al personale sanitario e a coloro che devono fare il vaccino, prevedendo il superamento del limite del 50% del rimborso rispetto al costo totale del servizio. Ma – concludono – il Campidoglio che fa?”