La Commissione Europea ha diffuso, a fine maggio, il progetto denominato “Farm to Fork”, indicandolo come una delle parti più importanti dell’European Green Deal. La strategia messa a punto dalla Commissione è stata pensata per trasformare radicalmente il sistema alimentare europeo prevedendo di modificare molti aspetti della filiera dei prodotti alimentari, dall’agricoltura fino al modo in cui vengono etichettati.
Su questo argomento è prontamente intervenuto il sottosegretario alle politiche agricole, Gian Marco Centinaio:
“Prima la carne sintetica, adesso gli insetti. Se la sostenibilità per Bruxelles significa questo, purtroppo non possiamo che manifestare molti dubbi. In questo si concretizza la strategia Farm to fork per la Transizione verde? Nell’individuare gli insetti come una fonte proteica alternativa, penalizzando invece la zootecnia, trattata come causa di tutti i mali, non si comprende bene in base a quale evidenza scientifica? Non posso che esprimere profonde perplessità. Ancora una volta la strategia Farm to fork non mi trova d’accordo, così come è stato per il Nutriscore, un sistema a semaforo fuorviante che penalizza prodotti come l’olio d’oliva o il Parmigiano Reggiano a vantaggio di bibite gassate e cibi panati. È difficile pensare che nel paese simbolo della Dieta Mediterranea – patrimonio Unesco – ci si possa cibare di insetti. Il nostro impegno è nella difesa delle tantissime eccellenze agroalimentari del nostro paese, che fanno grande il Made in Italy nel mondo.”
L’Italia, a difesa dei propri prodotti, delle aziende coinvolte e, più in generale, del made in Italy in ambito agro-alimentare, promette battaglia.
Alessandro Ungaro