Liste d’attesa con tempi biblici, disservizi del Cup, scarse informazioni e prescrizioni prive dei codici di priorità. L’offerta sanitaria nel Lazio resta sempre disastrosa e a pagarne le spese sono i più deboli, i malati.
“Con l’extraticket, poi, si finisce per sottolineare ancor di più il divario tra ricchi e poveri. Chi può permettermelo si visita in 3 giorni, chi no, deve attendere un anno! Anche oggi su un noto quotidiano nazionale il Lazio è maglia nera in questi termini. Bisogna rimettere in sesto un sistema al collasso. Con la salute dei cittadini non si scherza. Continuano i disagi nei pronto soccorso della provincia di Frosinone, code interminabili, ore d’attesa davvero insostenibili prima di ricevere una visita. Per non parlare della mancanza di attrezzature adeguate per gli esami, o tac, appena inaugurate che funzionano a mezzo servizio, come quella dello Spaziani di Frosinone; punto sul quale sono intervenuto giorni fa. Detto questo, come ribadisco sempre, la colpa non va addossata a chi opera nel settore, infermieri, medici, etc., ma all’intero sistema che fa acqua da tutte le parti. Da nord a sud della provincia la mappa rossa dell’emergenza si fa sempre più vasta. In tutto questo la Regione Lazio è assente, come il suo presidente, prima impegnato a fare il segretario Dem, ed ora, malgrado lo strappo, sempre e comunque assente”. Così in un comunicato il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli (Lega).
Purtroppo però il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, non si rende nemmeno conto, o fa finta, del suo operato e rilascia interviste e dichiarazioni su come il Lazio abbia affrontato così bene la pandemia del Covid.
Francesca Romana Cristicini