“I cittadini di Roma non vogliono che sia risolto con il sangue il problema delle incursioni di qualche cinghiale nel centro abitato causate dall’emergenza rifiuti, e solo da quella. I cinghiali sono diventati anche una carta da giocare in campagna elettorale, ma i candidati alla carica di sindaco sappiano che la maggioranza degli elettori ama gli animali e non vuole cacce e braccate, sangue e morte”.
L’Organizzazione internazionale protezione animali risponde così:
“Alla montante strumentalizzazione elettorale dei cinghiali e anche al responsabile dell’Area Ambiente e territorio della Coldiretti, Stefano Masini, che propone una normativa nazionale in grado di permettere l’abbattimento dei cinghiali con semplici ordinanze dei sindaci, evitando gestioni differenti tra le Amministrazioni regionali e comunali”.
“La causa principale dell’aumento della presenza dei cinghiali a Roma è l’annosissima emergenza rifiuti, diventata in questi ultimi anni molto grave- sottolinea Claudio Locuratolo, coordinatore delle guardie zoofile dell’Oipa di Roma – I cinghiali sono sempre gli stessi, ma sono aumentati i rifiuti e le discariche a cielo aperto, e quindi la disponibilità di cibo nelle vicinanze delle aree verdi dove vivono. Roma è la città più verde d’Europa ricca di fauna selvatica, che dovrebbe essere considerata una risorsa da gestire nel rispetto della vita e non un nemico da combattere”.
Coldiretti parla addirittura di “coadiuvare nell’azione di controllo e cattura i singoli proprietari e conduttori dei fondi” ma “Fare di Roma un Far West per ammazzare i cinghiali non risolve il problema, semmai il contrario: studi scientifici affermano che agli abbattimenti segue un moltiplicarsi di cucciolate- continua Claudio Locuratolo dell’Oipa di Roma– Lo scorso ottobre sono stati soppressi sette cinghiali, una mamma con sei figli, intrappolati in un’area giochi del quartiere Aurelio. Un episodio cruento e inutile che ha scatenato le proteste dei residenti. Si sarebbe potuto anestetizzarli e portarli in una riserva protetta, lontani dai fucili dei cacciatori. A Roma il problema sono i rifiuti, non i cinghiali”.