Roma. Inaugurata la mostra “Sguardi e fragranze del Mediterraneo” la personale del maestro Julianos Kattinis presso la galleria L’Arca di Noesis, in via Ostilia a pochi passi dal Colosseo. L’esposizione delle opere del pianeta Kattinis rimarrà aperta al pubblico fino a venerdì 25 giugno.
La mostra è stata presentata dal funzionario del MIC per la comunicazione e la promozione culturale Rosario Sprovieri che, da anni, affianca gli interpreti dell’arte contemporanea che vivono e lavorano nella capitale. Sprovieri continua ad assecondare con delicatezza e cautela la proposta culturale dell’arte contemporanea degli artisti viventi, facendosi promotore con forza, verso le autorità pubbliche preposte, per una vera ri-considerazione e la giusta concessione di attenzione, verso le opere contemporanee, attuali testimonianze e frutto dei più grandi artisti del ‘900 che, “noncuranze e omissioni”, oltre alle velocità del progresso tecnologico hanno – di fatto – colpevolmente marginalizzato.
Julianos Kattinis è un pittore singolare, è nato a Damasco nel 1934, da famiglia greca, il papà Theodoros Katinis e Despina Peridakis la mamma. Julianos ha scelto di vivere a Roma, dopo aver vissuto per tanti anni in molti paesi del medio oriente, dove come l’ape laboriosa ha succhiato il nettare della cultura dei popoli e delle civiltà. Il mondo di Julianos Kattinis è popolato di personaggi arcaici, di segni e simboli delle più antiche popolazioni della Palestina, della Giordania della Siria del mondo Arabo ed Europeo. Le sue composizioni emanano una pacata serenità e conducono l’osservatore verso luoghi remoti, a ritrovare sensazioni e atmosfere di un passato che sembra ormai sopito. Lo sguardo delle sue placide donne bellissime accosta il nostro spirito alla sacralità della donna, alla Madonna, a Maryam per l’Islam, a “Theotokos” per gli Ortodossi ed è forse un suggerimento, la possibilità di intravedere attraverso “la donna”, attraverso le madri del Mediterraneo e della “vita” un diverso destino di concordia e di pace per l’umanità. La mostra presenta opere realizzate in vari periodi, con tecniche miste, alcune innovative sperimentate direttamente dall’artista, monotipi, litografie e serigrafie impreziosite dall’intervento diretto dell’autore.
Quando anche parliamo di serigrafie, Litograie, incisioni, per l’artista geco si tratta sempre di opere singole che suole catalogare con la sigla 1/1. – “Il Caloroso intervento, per la mostra – ha detto Rossana Placidi,titolare della galleria – ha offerto stimoli interessanti e concreti, una riflessione fuori da schemi e pregiudizi, con una ampia panoramica di presentazione delle principali questioni relative alla vita e diffusione dell’arte contemporanea in Italia. L’opera del maestro Kattinis ha trovato quindi la sua peculiare collocazione nell’autentico riconoscimento del suo contenuto spirituale, mitologico e umano”. Kattinis ci concede di partecipare alle sue “visioni”, ci dà la possibilità di sbirciare con attenzione dentro l’universo colorato della sua opera, di fa accostare con discrezione al suo Aleph; quell’Aleph – rifugio di Borges – che è uno dei punti dello spazio che contiene tutti i punti!!: Ho visto come il Greco le città degli umani, i dì di varia luce,le opere, la fame; non modifico i fatti,non falsifico i nomi, ma è il voyage che racconto, è… autor de ma chambre. Kattinis è un pittore fertile; con una produzione pittorica considerevole, che ha interessato materiali e superfici infinite, credo senza ombra di smentita – che l’artista greco sia il più grande illustratore e narratore di favole della modernità; favole dalle radici antiche ma la cui narrazione e lo sviluppo scenografico ha già dentro la capacità di attecchire e inondare terre, paesaggi, città e civiltà del futuro. Le Opere del maestro Kattinis si trovano a Amman, Atene Capodimonte, Cervara di Roma, Damasco, Gerusalemme, Houston, Innsbruk, Iesi, Madrid, Monaco, Mosca, New York, Parigi, Pavullo nel Frignano, Roma, Siracusa, Stoccolma, e Vienna.
R.S