“I 132 dipendenti di Roma Metropolitane – la società di Roma Capitale che dovrebbe progettare e mettere in gara le metropolitane e altre infrastrutture – riceveranno solo metà dello stipendio a fine giugno e, allo stato attuale delle cose, questi saranno gli ultimi soldi che porteranno alle proprie famiglie. Dopo c’è il buio. Ma nello stesso giorno in cui l’azienda ha comunicato ai sindacati gli ultimi, devastanti, provvedimenti di cassa integrazione e nel quale i sindacati hanno denunciato che il fallimento dell’azienda a fine luglio è quasi inevitabile, il Commissario di governo per la Linea C e l’Amministrazione capitolina sono andati a convegno in pompa magna annunciando un futuro radioso di nuove linee di trasporto su ferro! Due mondi paralleli. Uno dei due è solo fantasia. Nel mondo reale, il Campidoglio ha letteralmente costruito la crisi della propria azienda strumentale e la rovina dei suoi dipendenti (non dei dirigenti, che percepiranno stipendi pieni!). Lo ha fatto prima non pagando all’azienda il dovuto, poi imponendo un contratto di servizio del tutto inappropriato al ruolo e alla posizione giuridica di Roma Metropolitane e tale da non coprirne i costi già ridotti all’osso, ora in entrambi i modi contemporaneamente. Alla fine del 2018 ha addirittura imposto all’Amministratore Delegato di rinunciare a un credito di 4 milioni. Ma il disastro è stato perpetrato fin dagli anni 2012-2013: chi per incompetenza, chi per inanità, chi per disegno, la sostanza è che hanno inventato questo problema e indicato a chi accollarlo, cioè ai lavoratori. Tutti devono sapere che noi lavoratori di Roma Metropolitane siamo solo i primi, le cavie: fatto l’esperimento, chi amministra in questo modo colpirà domani qualcun altro. Venite il 1° luglio a Piazza del Campidoglio, vi daremo tutte le spiegazioni tecniche di questa incredibile vicenda”. Così in un comunicato RSA FILT-CGIL Roma Metropolitane.