Venezia – Extinction Rebellion (XR) dà il via a una serie di azioni di disobbedienza civile nonviolenta ad alto rischio. Questa la sfida che il movimento ecologista porta all’Arsenale di Venezia e ai ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali dei paesi del G20, per ribadire un forte NO alle decisioni di pochi e a porte chiuse sul futuro dell’umanità.
Il contesto globale è troppo fragile, la crisi climatica ed ecologica è esplosa e ormai ineludibile: a Venezia bisogna pretendere azione politica immediata per arginare il collasso ecosistemico e per liberarsi dal giogo economico-finanziario che attanaglia il futuro di tutte e tutti.
I governi del G20 appaiono ciechi e sordi al vulnus di cui sono responsabili: il pianeta non è in grado di sostenere società umane costruite su un paradigma economico di arricchimento e crescita infinita.
L’azione di protesta di domani intende smascherare e denunciare l’inaccettabile distanza tra il “dentro politico-economico” e il “fuori sociale e civile”.
Arroccati dentro le mura della fortezza, questi ministri, in rappresentanza dei governi, negano dialogo, conoscenza, partecipazione, sono il simbolo perfetto di processi non democratici e non inclusivi.
Con le azioni ad alto rischio che partiranno da domani, Extinction Rebellion intende rivendicare strumenti democratici ed inclusivi di partecipazione e assicurare che i lavori del G20 siano osservati, presidiati e che alle falsità pronunciate rispondano le evidenze scientifiche, deliberatamente e colpevolmente ignorate.
Questi meccanismi di decisionismo politico sono arcaici e resi obsoleti dalla voglia di partecipazione attiva di cittadin* in questioni che riguardano le proprie vite.
Arianna Calandra