Il settore della cultura e dello spettacolo è stato uno dei settori più colpiti dalle misure di contenimento introdotte nell’UE per frenare la diffusione del coronavirus. Il Sole 24 Ore ha deciso di riavviare il dialogo sull’economia della cultura tra il sistema pubblico e privato italiano cominciato dieci anni fa con il Manifesto della Cultura, nell’obiettivo comune e condiviso di una tempestiva ripartenza economica. Insieme a Il Sole 24 Ore-DOMENICA, Radio 24, a 24 ORE Eventi e 24 ORE Cultura, Confindustria Cultura Italia e AICC (Associazione Imprese Culturali e Creative), Il Sole 24 Ore ha organizzato dunque l’edizione 2021 degli Stati Generali della Cultura, “Le nuove frontiere della cultura”, oggi mercoledì 14 luglio in diretta streaming con la partecipazione del Presidente ANICA, Francesco Rutelli.
Francesco Rutelli, durante il suo intervenuto di questa mattina, ha detto: “ANICA è un’associazione che ha 80 anni di storia, e si è misurata in questi ultimi anni con una trasformazione senza precedenti, che è stata accelerata dalla pandemia, perché centinaia di milioni di persone hanno cambiato modo di avvicinarsi ai contenuti in un momento di crisi enorme degli spazi fisici. Ma tornerà la fruizione nei cinema, anche perché nell’ultimo anno e mezzo si è continuato a produrre, a fronte di una domanda straordinaria di contenuti, e nei prossimi mesi arriveranno al pubblico nuovi, grandi film italiani”.
“Con il nuovo Statuto, Abbiamo allargato ANICA come piattaforma” – ha proseguito Rutelli – “nella quale non si ritrovano più soltanto gli azionisti cruciali di sempre – produttori, distributori, industrie tecniche – ma nuovi soggetti, come gli editori media audiovisivi, esportatori, editori digitali e creator che producono contenuti brevi per la rete. È una trasformazione impegnativa, perché la domanda di contenuti audiovisivi continuerà a crescere in modo assolutamente straordinario. Abbiamo a bordo dentro ANICA soggetti come Netflix, Chili, VIACOM, TIMVISION, e il punto fondamentale è che questo dialogo sarà impegnativo. È nostro interesse che nuovi soggetti internazionali vengano in Italia, investano e aiutino la crescita del sistema Paese. E che il governo aiuti le aziende italiane definendo un terreno di competizione corretta, e anche aiutando le aggregazioni di imprese italiane ed europee.”
di Marcello Strano