Un concerto pieno di ricordi (con una grande interpretazione del classico “Body and Suol”) e di immagini, in un panorama rinascimentale (la piazza della Collegiata di Verucchio sui colli riminesi), con un fondale di alberi mossi da vento, luci e musica e , alla destra, le dolci colline della Romagna ai confini con Tosccana e Marche.
Kenny Barron, l’ormai ottentenne pianista di filadelfia al 37.mo Verucchio Music Festival con un grupppo di artisti di grande originalità e fantasia, molto legati tra loro pur mentenedo ciascuno la propria personalità e cultura musicale.
“E’ bello tornare a suonare con il pubblico vero” dice Barron che ricorda la sua storia musicale ed i suoi maestri.
Barron, con il suo stile raffinato, articolato e fantasioso, è uno dei pianisti tecnicamente più completi del Jazz odierno.
Barron già nel 1963 entrava nella band di Dizzy Gillespie e nel corso della sua lunga carriera ha collaborato con innumerevoli musicisti, tra i quali si segnalano anche dal già citato Gillespie , a Stan Getz, Yusef Lateef o Freddie Hubbard.
Insieme al grande pianista hanno suonato :
Il vibrafonista americano Steve Nelson ha collaborato con artisti del calibro di Dave Holland, Houston Person, Cyrus Chestnut, Billy Drummond, Ray Drummond, Geoff Keezer, Donald Brown, Chris Potter, James Spaulding, Bobby Watson, Mulgrew Miller, David “Fathead” Newman, Johnny Griffin, Jackie McLean.
Alla batteria Johnathan Blake, figlio del violinista John Blake, fa parte da anni del Tom Harrell Quintet e ha suonato con Kenny Barron. Ha anche collaborato con musicisti come Donny McCaslin, Avishai Cohen, Hans Glawischnig, Alex Sipiagin, Patrick Cornelius.
Il versatile contrabbassista Peter Washington ha partecipato a più di 400 album nel corso della sua carriera, le sue collaborazioni con grandi musicisti sono talmente tante che basti dire che tra loro ci sono artisti come Art Blakey e i suoi Jazz Messengers, Tommy Flanagan, Ray Charles, Bill Charlap.
Andrea Calandra