Presidente, come stanno gli alberi di Roma?
“Non bene. Sono stati persi anni importanti per combattere la presenza della “cocciniglia tartarugata”, nome scientifico Toumeyella parvicornis, sugli alberi più caratteristici della Capitale, il Pinus pinea, il pino comune. Rispetto al 2018 quando a Roma vi erano solamente alcune tracce della cocciniglia ora è diffusa in tutte le alberature della città proprio a causa della mancanza di adeguati trattamenti fitoterapici, un fenomeno che sta mettendo a rischio l’intero patrimonio forestale cittadino”.
Può darci qualche esempio?
“Da una limitata presenza della cocciniglia tra Mostacciano e la Laurentina nel 2018 si è passati ad una larga diffusione nell’intera città, diventando una vera e propria emergenza con l’80% dei pini colpiti”.
Cosa si sarebbe potuto fare, ma non si è fatto, per tutelare i pini di Roma?
“Sarebbe stato opportuno, anzi indispensabile, la tempestiva emanazione delle linee guida dal Servizio Fitosanitario della Regione Lazio, come gli interventi immediati da parte dell’amministrazione capitolina guidata dalla Sindaca Raggi che invece è rimasta inerte rispetto a tale diffusione, senza mettere in campo adeguati contrasti, “trattamenti endoterapici” che avrebbero potuto arginare il fenomeno, salvando le alberature. In tutta Roma, parchi e giardini inclusi, i Pinus pinea sarebbero 120.000 e quindi la vasta diffusione della cocciniglia sta mettendo a rischio, in assenza di adeguate e tempestive soluzioni, ben un terzo del totale delle alberature presenti nella Capitale. Ad aprile il Governatore Zingaretti, ha annunciato lo stanziamento di 500mila euro per salvare i pini, Roma capitale ha stanziato 700 mila euro oltre a quelli già investiti per i trattamenti sperimentali, sta di fatto che le linee guida regionale sono arrivate in ritardo e con tutti gli stanziamenti, ma con limitati interventi, la situazione rimane grave per la salute dei pini”.
Lì dove non sono arrivate le istituzioni, si sono attivati i cittadini?
“Lodevoli sono le recenti iniziative ed i progetti di lotta biologica per salvare gli alberi di Roma, promossi da diversi comitati e 7 associazioni del territorio, come ad esempio la liberazione in chioma di migliaia di coccinelle per combattere la cocciniglia tartaruga ad esempio a Villa Leopardi, come la raccolta fondi nel quartiere Torrino per intervenire in questo caso con l’endoterapia per la gravità della situazione, in cui versano gli alberi”.
Come giudica queste iniziative?
“Iniziative sicuramente efficaci e rispettose dell’ambiente, ma certamente era necessario un intervento tempestivo ed integrato da parte delle Istituzioni che invece sono rimaste assenti se non con semplici patrocini municipali”