“Oggi al di là del caso specifico di Laura Massaro di cui chiediamo l’immediata sospensione del decreto di allontanamento del bambino, chiediamo anche per tutte le altre madri che vivono la stessa situazione, un’ispezione al Tribunale per i Minorenni da parte del ministro perché comunque vengano messi in luce gli illeciti procedurali o di altra natura che vengono fatti nel Tribunale per i Minorenni ma anche in sede civile”. Così Bruna Rucci, psicologa, psicoterapeuta e consulente di parte per le madri e i bambini vittime di violenza e responsabile dello sportello antiviolenza progetto Medusa, durante la manifestazione in piazza Benedetto Cairoli, non lontano dal ministero della Giustizia a Roma, intitolata ‘Basta prelievi forzosi dei minori’, a partire dal caso Massaro. Una protesta promossa da Progetto Medusa, Comitato Madri Unite e Maison Antigone. Rucci ha spiegato: “C’è bisono di questa manifestazione perché continuano i prelievi dei bambini in maniera violenta da madri accudenti semplicemente con l’accusa di essere portatrici di alienazione genitoriale e affini, perché ormai l’alienazione genitoriale quasi non viene più nominata tranne rari casi, ma si parla di madre malevola, simbiotica, adesiva. Ovvero una madre che comunque non facilita quello che è il rapporto genitoriale con il padre. Padre, – ha proseguito – che comunque nei casi che io seguo è sempre un padre violento, pedofilo o quanto meno inadeguato o un padre che non è riuscito per motivi diversi, a stabilire un rapporto con il figlio quindi il bambino ha paura e non vuole andare da lui”. Per questi motici ha precisato Rucci: “Serve un intervento del ministero perché va modificata la legge 54 del 2006. Una legge che mette la bigenitorialità al centro, ma oserei dire, del padre, perché la bigenitorialità della madre non viene considerata in quanto le madri vengono staccate a vita da questi bambini. Il diritto alla bigenitorialità del padre supera il benessere psicologico dei bambini”, ha sottolineato. “Il caso che è un po’ un emblema di quello che sta accadendo e il caso di Laura Massaro, che ho seguito e conosco tutti gli abusi portati avanti nelle varie consulenze tecniche, ed è un caso emblematico perché Laura da quando ha denunciato di riferite violenze su suo figlio con tanto di registrazioni, continua ad essere inserita in questa persecuzione giudiziaria. L’ultimo capitolo riguarda il fatto che ora il bambino dovrà essere prelevato di forza, messo in una casa famiglia, resettato, secondo quella che è la teoria della Pas (sindrome della madre malevola, ndr) e riconsegnato al padre di cui il bambino ha un terrore folle. E questo – ha proseguito – è un bambino che ho conosciuto nelle sedi adeguate che è completamente equilibrato a detta di tutti: gli insegnanti di scuola ne parlano come un bambino iperdotato, che ha vinto le olimpiadi di matematica. È un bambino socievole, un bambino che ha una vita bellissima, che il suo unico problema è la presenza del padre e per questo viene massacrato con un resettaggio che vorrebbero fare su di lui, in maniera nazista, togliendolo alla madre e mettendo un casa famiglia”, ha concluso. Tra le tante mamme in piazza oggi a Roma anche Giada Giunti: “Ieri la Corte d’Appello nonostante i giudici fossero stati ricusati, ha rigettato per l’undicesima ma volta in due anni il ricorso presentato per far sì che mio figlio ritorni a casa. L’accusa che mi viene fatta è di essere simbiotica, rapporto fusionale, ma anche la recente ordinanza della Corte di Cassazione ha definitivamente cassato la Pas associandola al nazismo. Mi aspetto ora che il tribunale mi restituisca il piccolo ‘J’ che chiede dal 2016 di tornare a vivera con la mamma”.