PaeseRoma ha raggiunto e scambiato due chiacchiere con il giovane e promettente attore Alfredo Cerrone. Scoperto dall’Agenzia PM5 Talent di Peppe Mastrocinque è tra i protagonisti di “Generazione 56K”, la nuova serie italiana Netflix – prodotta da Cattleya, parte di ITV Studios, e realizzata in collaborazione con The Jackal, gruppo Ciaopeople – disponibile su Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.
Diretta da Francesco Ebbasta (che firma i primi 4 episodi) e Alessio Maria Federici (i restanti 4) “Generazione 56K” è una serie di genere comedy, ambientata tra Napoli e Procida e basata su un’idea originale di Francesco Ebbasta e da lui scritta insieme a Costanza Durante, Laura Grimaldi e Davide Orsini, che ne è anche head writer.
Alfredo Cerrone, studente dell’Università del Cinema di Napoli, si ritroverà coinvolto in 8 episodi raccontati attraverso un continuo ponte temporale tra gli anni ’90 e i giorni nostri, in un costante flashback tra l’infanzia e la vita di oggi.
Anni di grandi cambiamenti in cui le relazioni umane, l’amicizia e l’amore rimangono le uniche, vere costanti.
Alfredo Cerrone (14 anni, vive a Castel Volturno (CE) originario di Napoli), nella serie interpreta la versione da bambino di Daniel Mottola (Angelo Spagnoletti nella sua versione adulta).
Daniel Mottola è un bambino con due grandi passioni: i videogiochi e Ines, la sua vicina di casa. Intraprendente e spigliato con gli amici Sandro e Lu, coraggioso con i nemici, Daniel è invece un ragazzino timido e imbranato quando si tratta di sentimenti.
Alfredo iniziamo subito con una domanda che ci aiuterà a conoscerti meglio. Come nasce la tua passione per la recitazione?
«Non so spiegare come sia nata la mia passione per la recitazione, mi piace interpretare personaggi diversi o simili a me, e mi piace vedere l’effetto che fa sulle persone che mi guardano. Questa con ‘Generazione 56k, è stata la mia prima esperienza e devo dire che mi sono divertito tanto. Mi piacerebbe in futuro, interpretare anche ruoli un più impegnativi, per poter così dimostrare che recitare per me è un lavoro a 360 gradi».
Quando ti è stato proposto di partecipare alla serie “Generazione 56K” qual è stato il tuo primo pensiero?
«Se ho avuto questa bella opportunità è sicuramente merito del mio insegnante di recitazione e agente Peppe Mastrocinque. Lui ha creduto in me dal primo momento e ha cercato di consigliarmi al meglio per prepararmi ad interpretare alla meglio il mio personaggio. Il mio primo pensiero quando ho saputo del casting è stato sicuramente felice. Non riuscivo a crederci. Ero emozionato e impaurito allo stesso tempo ed ho subito pensato che il mio sogni si stava concretizzando».
Ci vuoi parlare del tuo personaggio?
«Daniel è un bambino che ama i videogiochi e Ines, la sua vicina di casa. È un ragazzo socievole, testardo e leader del suo gruppo. Tra i tre è quello più intraprendente, che sa prendere le decisioni senza pensarci più di tanto. Però, mentre con gli amici sa essere spigliato e con i nemici coraggioso, in tema di sentimenti è piuttosto timido e imbranato. Mi sono ritrovato molto in questo personaggio, poiché è molto simile a me. Questo mi ha fatto apprezzare ancora di più il ruolo. Mi sono divertito davvero tanto».
Che esperienza è stata quella del set?
«Ho vissuto un’esperienza a dir poco unica. Ho vissuto il set come un gioco, quindi ho lavorato ma allo stesso tempo mi sono divertito. Ho trascorso due mesi indimenticabili».
Ci sono state delle scene che più di altre ti hanno particolarmente coinvolto?
«Una delle mie scene preferite è quando siamo a scuola ed esultiamo per la vendita dei floppy, ma anche quella del bar, quando siamo seduti al tavolino io Sandro e Lu e ci raggiungono Ines e Matilda».
Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
«Il mio sogno più grande è quello di fare l’attore da grande».
Progetti futuri?
«Al momento voglio godermi le vacanze e da settembre continuare gli studi e l’Università del Cinema di Napoli».
Patrizia Faiello