“400 milioni di chilometri”, non indica solo la distanza massima tra Marte e il pianeta Terra, ma è anche il titolo dell’ultimo singolo del cantautore orvietano Stefano Strada. Disponile in tutti i digital stores al singolo si accompagna anche la pubblicazione di un videoclip, sul canale YouTube, firmato da Andrew Superview e dedicato alla vittoria degli Azzurri a Wembley.
“400 milioni di chilometri” fa parte dell’album “Urban Cosmic Trash”, prodotto da Antonello Papagni e in uscita a ottobre 2021, caratterizzato da tematiche fantascientifico-futuriste.
Una ballata rock melodica, dagli arrangiamenti volutamente grezzi e caotici quasi accompagnati da una “radiazione di fondo” tipica dell’iperspazio.
Si è voluto rappresentare una storia d’amore che si riaccende dopo un periodo di pausa tra due innamorati.
Contemporaneamente porta avanti una sottile critica verso il mondo scientifico per la scelta di investire nelle esplorazioni sul suolo extraterrestre anziché proseguire le ricerche volte a migliorare la vita sul nostro pianeta.
Come i protagonisti del video affrontano esperienze, indispensabili a capire quanto le loro vite siano intrecciate, così anche l’umanità comprenderà di essere nata per abitare e popolare la Terra in modo consapevole.
Il videoclip, realizzato da Andrea Braconcini in arte Andrew Superview (Ultimo, Diluvio, Fumè, Ariete, Mesa e molti altri) colpisce per l’ottima fotografia e uno stile molto attento ai movimenti, ai dettagli e all’espressività, oltre che per il suo sapore vintage/retrò ricco di metafore e citazioni cinematografiche.
In “400 milioni di chilometri” il regista si concentra sulla protagonista femminile, l’attrice Paola Atlante, unica interprete per buona parte del filmato, quasi fosse lei stessa a cantare e sentire dentro di sé le parole del brano.
La ripresa in 4/5 conferma l’intenzione di Andrea nel voler creare un contrasto fra il sound brusco della canzone e la dolcezza “sbiadita” ma evocativa dei personaggi, come se vivessero un ricordo per tutto il tempo.
All’interno del video è possibile trovare persino alcuni easter-egg (elementi surreali inseriti appositamente per destabilizzare e trascinare lo spettatore in una romanzesca caccia al tesoro), così come nella traccia stessa: il testo è infatti caratterizzato da forme grammaticali non convenzionali o licenze poetiche insolite, in funzione puramente estetica.
Al momento solo alcune di esse sono state individuate e riportate nei commenti. Chissà quanti segreti ancora si celano dietro il video di “400 milioni di chilometri” …
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Patrizia Faiello