Ancora un altro giovane, scoperto dall’Agenzia PM5 Talent di Peppe Mastrocinque, che emerge nel mondo dello spettacolo. Gennaro Filippone, 12 anni di Pozzuoli, è tra i giovani protagonisti della nuova e fortunatissima serie italiana Netflix – “Generazione 56K”.
Diretta da Francesco Ebbasta (che firma i primi 4 episodi) e Alessio Maria Federici (i restanti 4) “Generazione 56K” è una serie di genere comedy, ambientata tra Napoli e Procida e basata su un’idea originale di Francesco Ebbasta e da lui scritta insieme a Costanza Durante, Laura Grimaldi e Davide Orsini, che ne è anche head writer.
Nella serie, prodotta da Cattleya, parte di ITV Studios, e realizzata in collaborazione con The Jackal, gruppo Ciaopeople – disponibile su Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo, Gennaro interpreta la versione da bambino di Lu (Gianluca Fru nella loro versione adulta).
L’abbiamo intervistato per scoprire qualche curiosità sulla sua storia e sui suoi prossimi progetti. Buona lettura!
Come nasce la tua passione per la recitazione?
«La mia passione per la recitazione è nata quando ero molto piccolo. Giocando a calcio, quello che faccio tuttora, i miei compagni di squadra mi chiamavano Mario Merola, per la mia dote di prendere falli inesistenti, quindi mi dicevano sempre che ero molto bravo a recitare. A furia di ripetermi che ero un bravo attore, ho voluto mettermi in gioco ed ho iniziato a studiare presso l’Università del Cinema di Napoli, da quel momento non mi sono più fermato».
Quando ti è stato proposto di partecipare alla serie “Generazione 56K” qual è stato il tuo primo pensiero?
«Per prima cosa sono rimasto sbalordito perché nella mia vita non mi sono mai aspettato di partecipare ad un progetto così importante, e soprattutto di essere visto da chissà quante persone in 190 Paesi, poi pian piano ho iniziato a realizzare che il mio sogno stesse diventando realtà».
Ci vuoi parlare del tuo personaggio?
«Lu è un bambino buono e leale, che condivide con i suoi amici la passione per i videogiochi. È sempre preoccupato per le idee e le iniziative coraggiose di Daniel e Sandro, che lo apostrofano spesso con “Stai zitto Lu!”, anche per via delle sue terribili gaffe. Luca è molto diverso da me perché io non sono né timido né ho timore di trovarmi in situazioni complicate. Nonostante tutto devo dire che non è stato assolutamente difficile entrare nei suoi panni, anzi mi sono divertito ancora di più ad interpretare un bambino completamente diverso da me».
Che esperienza è stata quella del set?
«L’aver conosciuto nuove persone, nuovi amici è stato tutto davvero incredibile. Tutto lo staff era molto gentile. È stata un’esperienza che non dimenticherò mai, importante e divertente allo stesso tempo».
Ci sono state delle scene che più di altre ti hanno particolarmente coinvolto?
«Le scene che mi hanno coinvolto di più sono state quelle dove ho dovuto fare una scivolata per esultare nella scuola e quella dove mi tuffo in mare. Mi sono divertito tanto ed è per questo che mi hanno coinvolto di più in assoluto, anche se tutte sono state belle e divertenti perché ho legato un bellissimo rapporto con tutto il cast, quindi girare le scene con loro non era mai noioso».
Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
«Di sogni nel cassetto ne ho due: diventare attore e calciatore. Gioco a calcio da quando ho 4 anni e mezzo ed è quindi una passione che porterò sempre nel mio cuore».
Progetti futuri?
«Mi dedicherò allo studio, in attesa di un’altra grande avventura filmica».
Patrizia Faiello