“Siamo basiti delle lacrime di coccodrillo dell’assessore Fiorini che si dice ‘dispiaciuta’ che alcuni degli alberi del Giardino della Giustizia si sono nuovamente seccati e che l’amministrazione ha tutti gli strumenti per porre rimedio a quanto accaduto.
Ci permettiamo di far presente all’assessore che le piante, le 27 querce, si sono seccate tutte e che spetta al suo Assessorato controllare che le ditte appaltatrici, fra l’altro pagate con i soldi dei romani, eseguano quanto previsto dai bandi. Considerando che vi sono ben due Capi Staff ex assessori del Comune di Livorno profumatamente pagati, fra l’altro per un Assessorato dimezzato, la questione è ancora più fastidiosa e porta come conseguenza che, per il secondo anno consecutivo, le querce sono morte offendendo ancora una volta memorie, nomi, famiglie e il lascito di quei martiri civili”.
Lo dice in una nota Francesco Figliomeni, consigliere di Fratelli d’Italia e vice presidente dell’Assemblea capitolina. “Questo amaro episodio ci conferma, ancora una volta, il modus operandi del Sindaco Raggi tutto finalizzato a mettere ‘bandierine’ da dare in pasto ai social e poi lasciarle marcire e, nel caso in questione, seccare – aggiunge -.
Era il 7 novembre 2018 quando il sindaco, accompagnato dall’allora ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e da alcune scolaresche, inaugurava il parco sotto telecamere e obiettivi dei fotografi: 27 querce e altrettante lapidi per i magistrati martiri caduti in nome della legalità, tuttavia dopo la conclusione del rito destinato a tv e altri media, l’intero parco è stato immediatamente abbandonato, mai innaffiato e soprattutto mai curato. Roma non merita tutto questo”.
“Chiediamo scusa alle famiglie dei caduti per questa vergognosa vicenda ed auspichiamo le immediate dimissioni della impalpabile assessora all’ambiente“, conclude Figliomeni.
(ITALPRESS). 16-Ago-21