Il concetto di Bisogno Educativo Speciale è indissociabile dall’idea di “ Educazione Inclusiva”.
L’Educazione Inclusiva è un processo che tiene conto della diversità dei bisogni di tutti i soggetti per favorire partecipazione e apprendimento, ma anche per ridurre l’esclusione e l’emarginazione e presuppone la trasformazione e la modificazione dei contenuti, degli approcci, delle strutture, delle strategie, nella convinzione profonda che il sistema educativo ha la responsabilità dell’educazione di tutti. L’Educazione Inclusiva, infatti, non si limita agli alunni con disabilità o agli alunni con bisogni educativi speciali, ma prende in carico l’insieme delle differenze, comprendendo anche gli alunni definiti “normali”. Non è sufficiente, quindi, preoccuparsi di definire chi sono gli alunni in situazione di BES; importante invece è cambiare il modo di insegnare e di valutare, affinché ogni studente in relazione alla sua condizione e alla sua manifesta difficoltà, trovi la giusta risposta. Pertanto, occorre che gli educatori, spostino la loro prospettiva da una posizione statica ed esterna abituata solo a constatare le difficoltà che un alunno presenta ad una posizione più dinamica rispondendo alle necessità della persona in formazione. Quest’azione si concretizza innalzando l’attenzione e attuando strategie che aiutino ogni singolo alunno a raggiungere obiettivi ritenuti indispensabili per tutti ( livelli minimi attesi per le competenze in uscita), attraverso la definizione di tempi e modi in sintonia con le sue capacità e problematicità, a raggiungere i massimi risultati possibili nelle diverse aree, ed infine ad esprimere al meglio le proprie potenzialità nell’ottica della costruzione di un proprio progetto di vita. La Normativa sui BES indica in modo chiaro le modalità che la scuola Italiana deve adottare per perseguire l’obiettivo dell’Inclusione scolastica. Un aspetto essenziale è la predisposizione di condizioni di accoglienza degli alunni in ingresso che consentono di strutturare già dal momento dell’iscrizione percorsi idonei per l’ambientamento di alunni portatori di potenziali Bisogni Educativi Speciali, è quindi auspicabile l’adozione, a livello di singola scuola o di rete territoriale, di “protocolli d’accoglienza” in cui dovrebbero essere evidenziati tutti gli aspetti dell’organizzazione scolastica come: definizione di procedure e prassi condivise di carattere amministrativo eburocratico, definizione delle varie figure coinvolte, modalità condivise di prima conoscenza, criteri d’inserimento nelle classi, accoglienza nelle classi, procedure concordate con i Servizi sociosanitari territoriali e modalità concordate di progettazione didattico-educativa personalizzata. I docenti dovrebbero essere in grado di individuare “ precocemente” i segnali di difficoltà e i casi sospetti di DSA attraverso l’osservazione sistematica, che permette fin dalla scuola d’infanzia di rilevare le difficoltà, le aree critiche e i “ritardi di sviluppo”. L’osservazione sistematica consente di individuare gli aspetti su cui intervenire con attività didattiche mirate e specifiche di potenziamento. L’osservazione sistematica deve essere usata dai docenti in modo intenzionale, deve essere guidata da ipotesi formulate e deve mirare ad ottenere delle informazioni rilevanti nel modo più accurato ed efficace possibile. La sistematicità deve essere legata alla presenza di precisi schemi di riferimento che permettono la classificazione e la categorizzazione dei fenomeni osservati. Il Collegio Docenti, il Consiglio di Classe o il team docenti d’Interclasse ha il compito di stabilire i criteri e le modalità delle attività di osservazione condotte in classe ( tempi, cadenze, strumenti adottati, modalità di registrazione dei risultati, tempi e modalità di condivisione ). I risultati dell’osservazione sistematica devono costituire la base per una riflessione condivisa tra i docenti del team o del Consiglio di Classe, che possa permettere di individuare strategie di personalizzazione dell’apprendimento o elementi di ostacolo o potenziamento all’azione dei docenti.