“Una bomba ad orologeria”. E’ così che, durante i lavori della Commissione parlamentare per le questioni regionali, la senatrice Tiziana Drago (FdI) ha definito il decreto 111/2021, a suo avviso da rivedere quasi per intero, considerato che, a giudicare dalla stesura, contiene provvedimenti che possono essere adottati soltanto da soggetti che non hanno mai messo un piede all’interno di una scuola.
“Viene raccomandato il distanziamento sociale – ha osservato la senatrice Drago – ma, contestualmente, si prevedono deroghe collegate all’ipotesi che la classe non lo consenta. Di fatto, assistiamo ad un’impostazione schizofrenica, che contrasta con tutte le disposizioni che si sono alternate dall’inizio dell’emergenza sanitaria, quasi due anni. Tanto assurda quanto grave, poi, è da ritenere la proposta di classi composte da vaccinati che, in quanto tali, possono evitare di indossare la mascherina. Quale è la “ratio”, mi chiedo, che induce il Governo a muoversi in questa direzione? Facile ritenere che un provvedimento così connotato finisca per determinare contrapposizioni, tra alunni e alunni, docenti e docenti. Insomma, ci stiamo avviando verso il caos”.
La senatrice Drago, poi, ha posto l’accento sulla struttura del green pass e, a riguardo, ha affermato che “non assicura la sicurezza pubblica e non garantisce la possibilità di eseguire un tracciamento. Inoltre, è privo di fotografia”. Non meno rilevante la questione collegata ai cinque giorni che vengono concessi al docente privo di green pass di mettersi in regola. “E durante questo lasso di tempo – si chiede la senatrice Drago – gli alunni resteranno in classe da soli? I docenti in sostituzione quando verranno chiamati e, dunque, incaricati? Il primo? Il secondo? Il terzo? Quesiti inevitabili che, purtroppo, nel testo non trovano risposta, confermando una linea marcata di approssimazione, la stessa che va a connotare anche l’ambito che fa riferimento ai trasporti, palesemente inadeguato, nel quale vengono elencati i contesti in cui sarà richiesto il green pass.
“Emerge – ha rilevato la parlamentare – che, purtroppo, risultano esentati i traghetti che operano lungo lo Stretto di Messina. La Sicilia, tanto vituperata, durante l’estate che va a concludersi, ha accolto migliaia di turisti italiani, ovviamente con grande piacere, ma l’estrema labilità di questi strumenti di sicurezza adottati fa sì che le conseguenze, poi, vengano a ricadere esclusivamente all’interno di un unico territorio. Dunque, i parametri utilizzati per la valutazione – ha concluso la senatrice Drago – vengono sicuramente a cadere e diventano totalmente discutibili”.
di Marcello Strano