“Volete chiamarlo equo compenso, volete chiamarlo indennizzo per obbligazioni subordinate di figli espropriati ai genitori biologici, volete chiamarlo reddito di sofferenza a seguito di torture subite da parte di figure istituzionali, volete chiamarlo quota mille per le mille ingiustizie patite da figli e genitori per errori inescusabili, volete chiamarlo il ponte sullo stretto per congiungere coloro che hanno provato l’esperienza dell’infelicità e coloro che tale infelicità hanno causato, al Governo in carica pro tempore dico: chiamatelo come volete ma accantonate una consistente somma dal fondo di cui al recovery fund per i figli d’Italia; Ursula è d’accordo. Provvedere a rimandare alla casa nativa i figli d’Italia abusivamente allontanati. E meglio per tutti”, è quando dichiara in una nota l’avvocato Carlo Priolo.