“La scuola è piramidale, gli studenti stanno sotto. Questo ci è stato detto quando abbiamo chiesto, come studenti e studentesse, di essere ascoltati. Di prendere parte alle decisioni che ci toccano da vicino, di aprire un dialogo con la dirigente. Abbiamo fatto notare irregolarità, la risposta di una professoressa è stata ‘Al Cavour non esistono normative’. Riteniamo che la scuola debba essere luogo di crescita, esempio e collaborazione”. Così in una nota gli studenti del liceo ‘Cavour’ di Roma che hanno indetto una manifestazione.
“Questa collaborazione- proseguono gli studenti- sta venendo meno. È venuta meno quando ci è stato detto di stare al nostro posto, ‘dovete solo studiare’. Sì, dobbiamo studiare, ma per farlo abbiamo bisogno di una scuola a modello di studentesse e studenti. Chiediamo di aprire un tavolo di confronto, non imporre le nostre idee: essere coinvolti nelle decisioni che così radicalmente hanno cambiato la nostra quotidianità, sempre tenendo conto della situazione sanitaria. Ingressi scaglionati, giorno libero, uscita dopo le 3 del pomeriggio che, oltre a gravare sulla nostra vita privata, grava sul nostro rendimento scolastico e salute, sia fisica che mentale. Tutti problemi che stanno coinvolgendo ogni scuola, che non dipendono direttamente dalla dirigente”.
“Il nostro sciopero è sì per problemi interni, per questa chiusura al dialogo e al confronto, ma anche verso la prefettura. Chiediamo di essere ascoltati e ascoltate, lo chiediamo ora” concludono.
“Questa collaborazione- proseguono gli studenti- sta venendo meno. È venuta meno quando ci è stato detto di stare al nostro posto, ‘dovete solo studiare’. Sì, dobbiamo studiare, ma per farlo abbiamo bisogno di una scuola a modello di studentesse e studenti. Chiediamo di aprire un tavolo di confronto, non imporre le nostre idee: essere coinvolti nelle decisioni che così radicalmente hanno cambiato la nostra quotidianità, sempre tenendo conto della situazione sanitaria. Ingressi scaglionati, giorno libero, uscita dopo le 3 del pomeriggio che, oltre a gravare sulla nostra vita privata, grava sul nostro rendimento scolastico e salute, sia fisica che mentale. Tutti problemi che stanno coinvolgendo ogni scuola, che non dipendono direttamente dalla dirigente”.
“Il nostro sciopero è sì per problemi interni, per questa chiusura al dialogo e al confronto, ma anche verso la prefettura. Chiediamo di essere ascoltati e ascoltate, lo chiediamo ora” concludono.