Un famoso detto buddista recita: «Tre cose non possono essere nascoste a lungo: il sole, la luna e la verità». A dispetto degli immensi interessi economici che ruotano attorno ai vaccini Covid, la verità inizia lentamente ad emergere ed il castello propagandistico mostra segnali di cedimento che giungono da oltreoceano.
Seguendo le raccomandazioni dei propri esperti indipendenti, la FDA ha dunque stabilito di non estendere la terza dose a tutta la popolazione di età maggiore di 16 anni, ma di limitarla agli over 65 ed ai soggetti a rischio, includendo però anche le persone con esposizione professionale, sebbene queste ultime fossero state espressamente escluse dalle raccomandazioni del Centers for Disease Control and Prevention (CDC) altro importante organismo federale preposto alla salute pubblica e al controllo delle malattie negli Stati Uniti d’America.
Durante l’udienza pubblica del comitato scientifico consultivo della FDA, svoltasi il 17 settembre, ci sono stati interventi esterni molto inquietanti e sono proprio questi interventi ad essere di estremo interesse per cercare di capire come stiano veramente le cose riguardo la sicurezza dei vaccini Covid.
Jessica Rose, immunologa virale e virologa, analizzando i dati del sistema di farmacovigilanza USA noto come Vaers, ha illustrato le proprie elaborazioni sugli effetti avversi dei vaccini Covid. I grafici che ha presentato mostrano come gli effetti avversi registrati dal sistema per i vaccini Covid nei primi 8 mesi del 2021 sono del 1000% superiori rispetto alla media degli eventi avversi registrati dal 2011 al 2020 per tutti gli altri vaccini messi insieme.
Dal 2011 al 2020 per tutti i vaccini il sistema ha registrato in totale 392.184 segnalazioni di eventi avversi, con una media annuale di circa 40.000. Le segnalazioni di effetti avversi ai vaccini Covid dal 1 gennaio al 3 settembre 2021 sono state 521.667.
Più di 100 volte superiori alla media annuale e del 33% maggiori rispetto a 10 anni di effetti avversi di tutti i vaccini sommati insieme. E il 2021 non è finito.
Per quanto riguarda le morti segnalate in correlazione ai vaccini, dal 2011 al 2020 le segnalazione sono state in tutto 1.557 con una media di 155 all’anno. Per i vaccini Covid, dal 1 gennaio al 3 settembre 2021 le segnalazioni sono di 7.662.
50 volte superiori alla media annuale e 5 volte superiori delle segnalazioni di 10 anni di decessi connessi con tutti i vaccini sommati insieme.
Jessica Rose ha dichiarato: «I funzionari della sanità pubblica presso la FDA, il CDC e i responsabili politici hanno il dovere di valutare queste anomalie e prendere atto dei chiari segnali di rischio che emergono dai dati». Ha quindi aggiunto che a suo parere i rischi «superano qualsiasi potenziale beneficio associato a questi prodotti, specialmente per i bambini».
Una ricerca recentissima pubblicata dal “The Guardian” relativa all’associazione tra vaccinazione Covid e incidenza di miocarditi in adolescenti tra i 12 ed i 17 anni nei primi 6 mesi del 2021 ha stimato il tasso di miocardite dopo la vaccinazione con due dosi di ragazzi sani in:
– età 12-15 anni: 162,2 per milione (nei maschi) e 13,4 per milione (nelle femmine)
– età 16-17 anni: 94 per milione (nei maschi) e 13 per milione (nelle femmine)
Lo studio ha precisato che l’86% circa dei ragazzi colpiti da miocardite ha avuto bisogno di ospedalizzazione, a fronte di un rischio di ospedalizzazione per Covid, nella stessa fascia di età, di 44 per milione.
La conclusione è che i ragazzi sani hanno più probabilità di finire in ospedale per miocardite, dopo essere stati vaccinati, che di finire ospedalizzati per il Covid.
Saul Faust, professore di immunologia pediatrica e malattie infettive presso l’Università di Southampton, che non è stato coinvolto nel lavoro, ha affermato che i risultati sembrano giustificare un approccio cauto ai vaccini per adolescenti.
Tornando alle dichiarazioni i Jessica Rose, l’immunologa virale e virologa ha sottolineato come dal 27 agosto al 3 settembre siano state segnalate 1500 reazioni avverse per milione di persone che hanno ricevuto due dosi. Cioè una persona ogni 660 vaccinate accusa eventi avversi. Dato che non include la sottostimazione insita nel sistema di farmacosorveglianza passiva.
È intervenuto anche Joseph Fraiman, un medico di medicina d’urgenza a New Orleans, sottolineando come non sia possibile esibire prove cliniche certe per confutare l’affermazione secondo cui i vaccini Covid stiano danneggiando più persone di quante ne stiano salvando. Fraiman ha precisato di aver deciso di partecipare alla riunione per ottenere studi scientifici che lo aiutassero a convincere gli indecisi ed i contrari alla vaccinazione, tuttavia non è riuscito a trovare tali prove atte a dimostrare che i vaccini riducono i ricoveri senza provocare gravi danni. «Molti pensano che gli indecisi ed i contrari al vaccino Covid siano male informati – ha dichiarato Fraiman – ma non è affatto quello che ho visto al pronto soccorso. Indipendentemente dal livello di istruzione, gli indecisi e gli scettici che ho incontrato, sono risultati essere più informati circa gli studi sui vaccini e più consapevoli dei rischi Covid dei vaccinati». Senza studi medici, clinici e scientifici di supporto non si può dare torto agli attivisti contro la vaccinazione Covid e «Il fatto che non abbiamo le prove cliniche per dire che questi attivisti hanno torto – ha concluso Fraiman – dovrebbe terrorizzarci tutti.»
E veniamo all’intervento che più ha suscitato sconcerto, quello del milionario Steven Todd Kirsch, noto per aver inventato il mouse ottico ed il Framemaker, quest’ultimo poi acquistato dalla Adobe, e fondatore di Infoseek. Kirsch, che ha una laurea in scienze e un master in ingegneria elettrica e informatica, fondatore del Covid-19 Early Treatment Fund, una fondazione americana che si occupa di finanziare le cure domiciliari e precoci contro il Covid, ha dichiarato senza mezzi termini che: «i vaccini per il Covid uccidono più persone di quante ne salvano»
Kirsch ha affermato che quattro esperti hanno effettuato analisi utilizzando dati non statunitensi e che tutti hanno riscontrato approssimativamente lo stesso numero di decessi correlati al vaccini Covid: 411 per milione di dosi. «Ciò si traduce in 150.000 persone che sono morte». Infine si è concentrato sul caso di Maddie de Garay., che ha partecipato alla sperimentazione di Pfizer quando aveva 12 anni ed è rimasta paralizzata dopo la prima dose, ma il suo caso clinico non compare nei risultati degli affetti avversi pubblicati circa quella sperimentazione e nessuno ha ritenuto di indagare su questa anomalia
“È in questa ottica positiva che interpreto il “no” alla terza dose di vaccini Covid per tutti e il “sì” solo per la fascia di età over 65 e per i soggetti a rischio, con cui a sorpresa e a larga maggioranza (16 a 3) il comitato scientifico consultivo della Food and Drug Administration (Fda), l’agenzia federale Usa preposta alla sicurezza dei farmaci si è recentemente espresso” così dichiara il medico Mariano Amici
Francesca Romana Cristicini