“I lavoratori e le lavoratrici dei servizi ambientali aspettano un rinnovo contrattuale da oltre due anni. Data l’irricevibilità delle proposte datoriali, a livello nazionale le trattative si sono interrotte e l’8 novembre in tutta Italia sarà sciopero.
Nelle imprese pubbliche e private ove si applicano i Ccnl Utilitalia e Fise/Assoambiente, la precarizzazione del lavoro e il mancato riconoscimento delle professionalità degli addetti sono la norma. I sindacati non hanno accettato proposte che smantellano le relazioni sindacali, non pongono limiti al part time, definiscono un’organizzazione estremamente flessibile del lavoro, basata su 38 ore di media annua, legano gli aumenti solo agli indici inflattivi e ai risultati aziendali.
Serve un vero sistema di relazioni industriali e ci sono temi da cui non si può prescindere, che vanno dall’esigibilità della clausola sociale alla sicurezza”.
È quanto si legge in una nota di Fp Cgil Roma e Lazio, Fit Cisl Lazio, Fiadel e Uiltrasporti Lazio. La posizione dei sindacati è chiara: “Serve un contratto nazionale unico e di filiera che includa l’applicazione anche agli addetti degli impianti di riciclo.
Le relazioni sindacali devono essere forti e partecipate a tutela dei lavoratori e dell`organizzazione del lavoro, si deve porre al centro la salute e la sicurezza così come la formazione continua. Vogliamo un accordo economico che preveda un aumento salariale fuori dalla logica del calcolo inflattivo e includa welfare e indennità”.
“Al di là delle specifiche questioni locali- si legge ancora nel comunicato di Fp Cgil Roma e Lazio, Fit Cisl Lazio, Fiadel e Uiltrasporti Lazio- lo sciopero è necessario per rimettere al centro le tutele e le condizioni di lavoro, uscire dalla precarietà e dalla macelleria sociale degli appalti, dare forza a un settore strategico su cui, anche attraverso le risorse del Pnrr, si investirà per una complessiva modernizzazione, volta alla chiusura del ciclo integrato dei rifiuti, alla dimensione industriale delle aziende, a servizi più efficaci e meno costosi per i cittadini.
Senza la tutela del lavoro e senza gli avanzamenti richiesti, nessun investimento porterà risultati adeguati. Non ci fermeremo fino a che i punti cardine delle nostre richieste non saranno prese in considerazione dalle parti datoriali come base per il rinnovo del contratto”. In occasione della giornata di sciopero, per cui sono state già definite dalle aziende le modalità di garanzia dei servizi minimi essenziali, si terrà il presidio regionale in piazza Santi Apostoli, a partire dalle ore 10.