L’ambiente digitale, pur non essendo stato originariamente progettato per i minori, ha assunto un ruolo estremamente significativo nelle loro vite.
Nel corso della sua 86esima sessione, il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ha approvato un Commento generale n. 25 sui diritti di bambini, bambine e adolescenti in relazione all’ambiente digitale che attualizza i principi della Convenzione dei diritti sull’infanzia e adolescenza del 1989.
https://tbinternet.ohchr.org/_layouts/15/treatybodyexternal/TBSearch.aspx?TreatyID=5&DocTypeID=11
In particolare è stato evidenziato come le innovazioni nelle tecnologie digitali influiscono sulla vita dei minori e, dunque, inevitabilmente, sui loro diritti.
Un accesso consapevole alle tecnologie digitali può aiutare l’infanzia e l’adolescenza a realizzare l’intera gamma dei propri diritti civili, politici, culturali, economici e sociali e scongiurare ogni forma di discriminazione.
Occorre quindi attuare la Convenzione in relazione all’ambiente digitale e fornire indicazioni sulle misure legislative, politiche e di altro tipo che gli Stati dovranno adottare.
Ovviamente non si può prescindere dal pieno rispetto della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e dei relativi Protocolli opzionali.
I principi formulati sono quattro.
1) Il diritto alla non discriminazione: si richiede agli Stati di garantire che tutte le persone di minore età abbiano un accesso consapevole, uguale, sicuro, gratuito ed effettivo all’ambiente digitale nei modi che siano per essi i più adatti e validi. Il Comitato invita gli Stati ad adottare misure proattive per prevenire la discriminazione sulla base del sesso, della disabilità, dell’ambiente socioeconomico, dell’origine etnica o nazionale, della lingua o di qualsiasi altro motivo e la discriminazione nei confronti di minoranze e di persone di minore età indigene, richiedenti asilo, rifugiati e migranti minorenni, lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali, minorenni vittime e sopravvissuti alla tratta o allo sfruttamento sessuale o che vivono in accoglienza eterofamiliare o privati della libertà o, più in generale, tutti i minori che si trovano in situazioni di vulnerabilità. Di grande importanza è, inoltre, l’adozione di misure specifiche dirette a colmare il divario digitale legato al genere per le bambine e le ragazze, così da garantire per loro una particolare attenzione all’accesso, all’alfabetizzazione digitale, alla privacy e alla sicurezza online.
2) Superiore interesse del minore: gli Stati dovrebbero garantire che, in tutte le azioni riguardanti la fornitura, la regolamentazione, la progettazione, la gestione e l’uso dell’ambiente digitale, l’interesse superiore di ogni minore rappresenti la priorità. Nel far ciò, devono essere tenuti in considerazione tutti i diritti dei minori, compresi i loro diritti di cercare, ricevere e diffondere informazioni, di essere protetti da eventuali danni.
3) Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo: gli Stati dovrebbero adottare tutte le misure appropriate per proteggere i minori dai contenuti violenti e sessuali, cyberaggressione e molestie, gioco d’azzardo, sfruttamento e abuso, induzione al suicidio e attività pericolose per la vita, anche da parte di criminali o di gruppi armati come terroristi o estremisti violenti.
L’uso di dispositivi digitali non dovrebbe essere dannoso, né dovrebbe essere un sostituto delle interazioni vis a vis tra adulti e bambini. Attenzione particolare deve essere prestata quindi agli effetti della tecnologia sui minori durante i primi anni di vita, proprio quando la plasticità cerebrale è massima e l’ambiente sociale, in particolare le relazioni con i genitori, è fondamentale per plasmare il loro lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale.
4) Il rispetto per le opinioni dei minori: nella società odierna, l’uso delle tecnologie digitali può aiutare a realizzare la loro partecipazione sia a livello locale che nazionale e internazionale. Gli Stati membri dovrebbero promuovere la consapevolezza di ciò, favorire l’accesso a mezzi digitali per consentir loro di esprimere le proprie opinioni e offrire formazione e supporto affinché essi partecipino alla pari con gli adulti, in forma anonima ove necessario, così da essere difensori efficaci dei loro diritti.
Il Comitato, inoltre, ribadisce agli Stati l’importanza del rispetto del percorso evolutivo dei minori come principio abilitante che sostenga il processo della loro graduale acquisizione di competenze, di comprensione e di libertà d’azione.