Alcuni studi ancora in corso presso il Centro Parkinson dell’Irccs San Raffaele Roma, diretto dal professor Fabrizio Stocchi, stanno puntando l’attenzione sui medicinali che potrebbero riservare buone prospettive per affievolire i sintomi della malattia di Parkinson, rallentarla oppure incidere sulla sua insorgenza. La ricerca è mirata soprattutto verso due anticorpi monoclonali: uno somministrabile per via endovenosa e uno per via orale. “Per il primo siamo giunti al terzo studio, dai precedenti sono emersi segnali promettenti – ha spiegato Stocchi – il farmaco sembra avere una buona tollerabilità e abbiamo elementi positivi, nello studio di seconda fase, rispetto alla sua capacità di modificare il decorso della malattia. Ora lo studio di terza fase ha l’obiettivo di dimostrare che l’anticorpo monoclonale rallenti la progressione del Parkinson“.
“Si tratta di anticorpi monoclonali dell’alfa-sinucleina, per terapie indirizzate a bloccare il processo patologico, ma già rallentarlo sarebbe un grande risultato – ha spiegato Stocchi – In ogni caso, considerata l’impossibilità attuale di fare diagnosi precoci, bisogna prestare attenzione anche ai fattori di rischio che possono incidere sulla malattia”. Uno studio del San Raffaele Roma ha rilevato alcuni fattori di rischio. Sono stati reclutati 634 pazienti del centro Italia affetti dalla malattia di Parkinson senza causa nota e sono stati effettuati 532 controlli abbinati per ospedale, genere ed età. Sono diversi i fattori di rischio presi in esame, tra questi la familiarità, l’alimentazione, il tipo di lavoro svolto, essere fumatore o ex fumatore, il contesto e lo stile di vita.
La ricerca ha confermato alcune associazioni già presenti in letteratura e ha messo in evidenza un aumento di rischio del Parkinson in alcune attività lavorative, un legame importante con la dieta e lo stile di vita oltre che con la familiarità, pur non essendo la malattia ereditaria. Risultati che potrebbero aprire a nuove linee di studio.
Il prossimo 27 novembre si celebrerà la giornata nazionale dedicata alla malattia di Parkinson. Il San Raffaele sarà attivo con il centro Parkinson dell’Irccs a Roma e quello della Casa di Cura di Cassino. Per l’occasione sono stati programmati alcuni incontri virtuali. A Cassino dalle 10 alle 13 si terrà “Vivere il Parkinson al tempo del Covid-19”. Nel corso dell’incontro si parlerà di come le nuove tecnologie ci hanno aiutato nella gestione dell’emergenza sanitaria, di telemedicina e teleconsulto, supporto psicologico e gestione dello stress. Al San Raffaele di Roma dalle 10.30 alle 12.30 si svolgerà invece “Liberi di chiedere: domande e risposte sul Parkinson”.
Erica Lucia Noli