Appuntamento in piazza della Repubblica per il corteo di Non una di meno.
Il 27 novembre la marea femminista e transfemminista di Non una di meno scenderà in piazza, con appuntamento per le ore 14 presso piazza della Repubblica a Roma, per far sentire la propria voce e ricordare i gravi casi di femminicidio verificatesi in Italia e nel mondo nell’ultimo anno. La necessità di riprendere parola e di presenziare nelle piazze è stata ancora più amplificata da un anno di stop causato dalla pandemia, durante la quale si ha avuto un incremento delle denunce per molestie e abusi domestici. Durante la manifestazione saranno toccati temi come le malattie cosiddette femminili invisibili, le condizioni di lavoro e tutte le politiche ostili alle donne e alla comunità lgbtqia+. “Da una parte– si legge in una nota di Nudm- il governo dell’uomo solo al comando riprogramma in peggio le condizioni delle nostre esistenze, con riforme non contrattate né contrattabili che ipotecano il nostro futuro. Dall’altra, la deriva xenofoba, patriarcale e individualista che attraversa il dibattito pubblico e che attacca la solidarietà, la cura collettiva, l’accesso alla salute per tutt* come priorità dell’agenda politica post pandemica”. “Mentre una donna ogni 72 ore muore per femminicidio e si registra un aumento della violenza domestica, il piano triennale antiviolenza istituzionale è scaduto e non viene ancora rinnovato. Pubblicheremo e porteremo in piazza e in rete i dati dell’osservatorio sui femminicidi, lesbicidi e transcidi avviato da Non una di meno per ribadire che la violenza è strutturale e si alimenta in condizioni di dipendenza economica, ricatto, giustizia patriarcale e politiche istituzionali inadeguate e sessiste” dicono ancora le attiviste.
“Saremo in corteo e lo faremo insieme con tutte le cautele necessarie per garantire la sicurezza e la tutela della salute di chi vorrà partecipare. La manifestazione sarà segnata da azioni performative e collettive, tra queste il grido muto, ossia un minuto di silenzio che coinvolgerà l’intero corteo per ricordare le vittime di femminicidi e transcidi; la performance sensibili-invisibili per il riconoscimento delle malattie cosiddette “femminili” ignorate dalla medicina, quali, ad esempio, vulvodinia, neuropatia del pudendo, fibromialgia, endometriosi e tutte le varie forme di dolore pelvico. Ci saranno performance per segnalare l’intreccio tra le migrazioni e le frontiere dello sfruttamento lavorativo, oltre alle numerose vertenze in piazza, tra cui quelle delle lavoratrici della Rgis e Gkn. Lo spazio della lotta politica pubblica è una priorità irrinunciabile, lo è a maggior ragione nel quadro di una emergenza sociale e di grandi trasformazioni come quelle innescate dal Covid-19″ conclude il comunicato.
Aurora Mocci