Il 25 novembre tutti sono contro la violenza sulle donne e tutti sono pronti a dare consigli, alle donne ovviamente: denunciate, denunciate, denunciate, dicono.
Se fossi una donna che subisce violenza, ci penserei due volte prima di denunciare perché, tra varie ed eventuali, il violento potrebbe non fare neanche un giorno di carcere.
Se fossi una donna e madre, sposata con un violento, ci penserei due e due e due volte prima di denunciare perché l’esperienza di altre donne racconta il calvario che devono affrontare, quotidianamente e per anni, perché le leggi che dovrebbero tutelare i soggetti a rischio – donne e bambini – si sono rivelate strumenti micidiali nelle mani dei mariti/padri che, in nome della bigenitorialità, si vendicano delle donne.
Sono stata attenta alle celebrazioni di rito, come ogni anno del resto, sperando in parole meno generiche e più aderenti alla realtà; non costa nulla dirsi contro la violenza sulle donne, un po’ come dirsi contro la guerra, contro la povertà, contro il degrado dell’ambiente… Parole, belle parole, mentre servono risposte che siano di sollievo a chi sta vivendo nella paura e nella sofferenza, soprattutto è urgente riparare le storture che certe leggi consentono. Mi sarebbe piaciuto vedere le donne che hanno potere, nel senso che possono più di altre, essere accanto a una sola donna, poteva essere Laura, Ginevra, Imma, Claudia…non importa, ma disposte a sporcarsi le mani con una storia, riconducibile a un percorso di vita in cui tante potevano riconoscersi. Non tutte, ma tante.
I gesti che contano, in politica, sono quelli che costano.
Lo so, c’è amarezza in questo scritto, sento la responsabilità della politica che ho fatto e delle cose in cui ho creduto. Vorrei che ci fosse una politica delle donne meno ideologica, meno sorda alla sofferenza che abbiamo sotto gli occhi. So anche che ci sono Centri antiviolenza e donne che lavorano con amore per le altre, ma è ancora una fortuna incontrarle. Le tante a cui penso sono sole. E sono quelle con meno strumenti o relazioni che contano
di Pina Nuzzo (immagine di Pina Nuzzo, rossocollage)
(fonte , laboratoriodonnae.wordpress.com)