(DIRE) Roma, 14 dic. – ‘People and territories: urban regeneration, inclusion and innovation’, ovvero ‘Popoli e territori: rigenerazione urbana, inclusione e innovazione’
È questo il tema della candidatura di Roma a Expo 2030, che verrà presentata oggi di fronte all’Assemblea Generale del Bureau International des Expositions (Bie) dal ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, dal presidente del Comitato di Candidatura, Giampiero Massolo e dal direttore generale del Comitato, Giuseppe Scognamiglio.
ECCO DATE, A OTTOBRE 2023 L’AGGIUDICAZIONE – La proposta della Capitale prevede l’organizzazione dell’Esposizione dal 25 aprile 2030, anniversario della Liberazione d’Italia, al 25 ottobre 2030. Le prossime tappe della roadmap di Expo saranno a gennaio 2022, quando ci sarà l’istituzione ufficiale del Comitato di Candidatura Expo 2030, con l’Ambasciatore Giampiero Massolo nel ruolo di presidente e il ministro plenipotenziario Giuseppe Scognamiglio nel ruolo di direttore generale e l’avvio della campagna elettorale di promozione per Roma Expo 2030, e poi a ottobre 2023, quando in occasione dell’Assemblea Generale del BIE
a Parigi si terranno le elezioni dei candidati da parte dei rappresentanti degli Stati Membri e verrà proclamato il Paese ospitante Expo 2030. In caso di aggiudicazione, Roma avvierà la realizzazione del progetto già entro la fine del 2023.
IL PORTALE ROMEEXPO2030.COM – In occasione della presentazione di oggi è stato messo online anche il sito ufficiale della candidatura (romeexpo2030.com), che apre la home con il claim ‘Roma Eterna Evoluzione’. Nel portale si riportano i motivi che hanno spinto la Città eterna a candidarsi a quella che si ritiene “un’occasione unica e irripetibile per mettere al centro dell’attenzione l’uomo e la sua capacità di reinventare il proprio ‘habitat’, la città, bilanciando sviluppo e sostenibilità ambientale. Entro il 2050, le metropoli ospiteranno i due terzi dell’intera popolazione mondiale: la relazione tra territorio e persone è una delle più grandi sfide del nostro tempo. Roma vuole essere il centro di questo nuovo modello di città: inclusivo, interconnesso, sostenibile e condiviso”
Unica Capitale dell’Unione Europea a candidarsi a Expo 2030, ricorda il sito, “Roma attende questo appuntamento con la Storia dal 1942. In quell’anno avrebbe dovuto infatti ospitare l’Esposizione Universale, che poi fu annullata a causa della Seconda Guerra Mondiale, e per la quale fu realizzato il quartiere EUR
Dopo quasi ottant’anni, Roma ripropone la sua candidatura con un tema strettamente collegato al suo dna: la rigenerazione urbana. Nel suo sviluppo di quasi tremila anni, Roma è stata infatti capace di reinventarsi attraverso i secoli, fino a meritarsi l’appellativo di ‘Città eterna’. Le sue radici, che affondano nella continua spinta all’innovazione, all’arte e all’integrazione tra fedi e culture, oggi diventano il nuovo punto di partenza verso un futuro di accoglienza e di vivibilità”
Centrale per la candidatura della Capitale sarà la sinergia con il Giubileo 2025: “Roma ha la possibilità imperdibile di coniugare Expo 2030 con un altro evento di respiro mondiale, il Giubileo 2025 che già si prepara a ospitare. Un’importante occasione di sinergia per la realizzazione di opere e infrastrutture funzionali, pronte ad accogliere milioni di ospiti, ottimizzando costi e risorse”, si legge sempre sul portale. Un’occasione anche per “rilanciare il protagonismo dei territori e delle comunità del Centro e del Sud Italia, attirando nuovi capitali e investimenti nazionali e internazionali. Le due più recenti edizioni italiane dell’appuntamento si sono svolte nel Nord della Penisola: a Genova nel 1992 e a Milano nel 2015”.
Francesca Romana Cristicini