Da anni assistiamo al costante declino del Servizio Sanitario Nazionale, abbiamo sentito parlare più volte della sua ripresa come un mero slogan, ma nei fatti osserviamo e viviamo nel nostro quotidiano la crisi che lo avvolge.
Strutture fatiscenti, manutenzioni non rispettate, personale inascoltato e un imbarazzante ” menefreghismo ” amministrativo hanno portato all’esasperazione una situazione, che da troppo tempo, si conosceva e che MAI si è realmente voluta arginare!
L’ emorragia di denaro pubblico e lo sperpero di quest’ultimo hanno ormai creato un circuito interrotto tra il servizio e le persone.
Il nostro sistema sanitario continua ad esistere solamente grazie all’ inesauribile energia di molti operatori sanitari e personale medico che, tra innumerevoli sacrifici, riescono ancora a dare la possibilità a qualcuno di curarsi.
Quanto ancora, davanti a telecamere e microfoni, ci si vanterà in un modo tanto abominevole di un sistema che gioca letteralmente sulla vita altrui?
Abbiamo avuto la possibilità di provare sulla nostra pelle, anche come medici e personale ospedaliero, cosa significhi non avere una sanità organizzata, sovvenzionata e preparata. La pandemia ha soltanto messo sotto i riflettori la situazione reale del nostro sistema e la risposta da parte di chi ci rappresenta è stata solo quella di chiamarci “Eroi” e nei fatti deviare altre risorse economiche, chiudere o convertire interi reparti ad altre mansioni.
In Italia ci sono milioni di persone, affette dalle più disparate patologie, in liste infinite d’attesa che si vedono mancare le giuste cure e la pandemia ha portato un ulteriore danno ad una situazione già difficile.
Ogni settore del nostro sistema sanitario nazionale è gestito in modo caotico. Non si tiene più conto di come il lavoro venga portato avanti, se stiamo o meno dando risposte a chi le cerca in noi.
Desideriamo che questo Paese abbia il sistema sanitario che meriti! Una Sanità forte, ben gestita e supportata che dia risposte a chi ne deve usufruire.
E’ triste quando un paziente varcata la soglia dell’ospedale porti con sé uno sguardo carico di rassegnazione invece che di speranza, come lo è, ancora di più, leggere statistiche dove scopriamo che, in Italia, una persona su tre preferisce rinunciare alle cure mediche per motivazioni economiche.
E’ necessario avere il coraggio di fare chiarezza sulle troppe lacune nella nostra Sanità; identificare i responsabili, le infiltrazioni esterne che hanno trasformato un settore così importante in una mera fonte di sperpero e lucro.
Non possiamo credere di poter cambiare le cose se non abbiamo il coraggio di alzare la testa e dire ad alta voce cosa non vada e soprattutto CHI non vada!
Chi ha deciso di lavorare nella Sanità, ha assunto un dovere e il primo passo per portarlo avanti è quello di non accettare in silenzio che quello che non dovrebbe accadere diventi normalità.
Fonte La Nuova Alba/Dott. Francesco Maria Milella
Francesca Romana Cristicini