“Sono preoccupatissima per le condizioni di salute di mio figlio, in 5 mesi di permanenza in struttura ha perso piu’ di 10 kg, dopo 74 giorni senza alcun contatto con lui l’ho trovato senza due denti e nessuno mi ha dato una spiegazione a riguardo, è molto triste, abbattuto, aspetta di tornare nella sua casa da me e dai nonni materni, vuole la sua camera ed i suoi amici, il suo mondo”.
Queste le parole della mamma di Luca (nome di fantasia con cui nelle cronache è noto il bambino) che, dopo diverse peripezie, è riuscita a rivedere in videochiamata il piccolo per il giorno di Natale. Una lunga videochiamata in cui il bambino ha potuto vedere i regali impacchettati ma non ha nemmeno potuto aprirli e non ha potuto parlare liberamente con la sua mamma perchè era contornato da ben due operatori della struttura che vigilavano la conversazione. Luca ha chiesto alla mamma di conservargli i cioccolatini portati da Babbo Natale, ha voluto vedere la sua cameretta ed è stato felicissimo di salutare i nonni materni con cui è cresciuto e che non vedeva da quel lontano 26 luglio 2021 quando è stato sequestrato dalla Stato e rinchiuso in comunità.
Ma il giorno di Capodanno Luca e la mamma non hanno potuto farsi gli auguri nonostante il collegio difensivo della signora abbia evidenziato al Servizio sociale del Municipio VII di Roma come non ci fosse limitazione alcuna ai contatti madre/figlio in videochiamata.
Ma anche dal Municipio VII di Roma, nonostante il neo eletto Presidente Francesco Laddaga scriva sulle pagine social di seguire quotidianamente la vicenda, tutto tace: Presidente, Assessora alle Politiche sociali e Direttore DEL Municipio VII sono bene informati degli illeciti attuati dall’assistente sociale P.P che ha in carico il caso ma ad oggi, nonostante sia trascorso un mese dal colloquio con questa mamma, ancora non hanno sollevato dall’incarico questa assistente sociale, permettendole di continuare a fornire al Tribunale informazioni false e di limitare illegittimamente i contatti madre/figlio.
La mattina del 6 gennaio, a seguito della perseveranza del collegio difensivo della mamma, il piccolo Luca ha potuto rivedere in videochiamata la sua mamma. Il bambino è apparso visibilmente provato, stanco, ma immensamente felice di trascorrere del tempo vedendo la propria mamma con cui ha aperto a distanza le calze lasciate per lui dalla Befana come ogni anno. E tanta è stata per entrambi la commozione nel ricordare la gioia degli anni passati, Luca spera che l’anno appena iniziato lo riporti nella sua casa tra le braccia della mamma.
Ancora una volta emergono quindi le falsità contenute nelle relazioni dell’assistente sociale P.P del Municipio VII di Roma, della funzionaria comunale delegata alla tutela F.C. (il Tutore di Luca è il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri che, pur conoscendo la vicenda, fino ad oggi si è dimostrato inerte) e della struttura comunitaria di Torvaianica dove si trova Luca in cui si legge che il bambino rifiuta di incontrare la mamma.
Ci si aspetta che ora l’assistente sociale P.P. del VII Municipio di Roma, il tutore delegato del Sindaco F.C., il curatore M.C.F. dovranno adempiere all’obbligo di riferire immediatamente ai giudici (tribunale dei Minori di Roma e Corte d’appello di Roma) la verità sul desiderio del bambino di tornare a convivere con la madre, di frequentarla e di contattarla assiduamente, nonché di illustrare le ragioni per cui siano state anteriormente rese informazioni mendaci.
L’aggravamento delle condizioni di salute del bambino ed il rischio di contagio Covid a cui il piccolo è sottoposto nella comunità (si ricorda che il bambino soffre di patologia neurologica ed oculare che lo rendono particolarmente fragile) impongono un immediato rientro presso la madre dove ad attenderlo c’è tutta la vita di Luca.
Ora ci si augura che i giudici del Tribunale dei Minori di Roma, a conoscenza del mendacio compiuto dal Servizio sociale, sentano il dovere di verificare la volontà del bambino prima che sia troppo tardi.
Francesca Romana Cristicini