I matrimoni che si concludono con separazioni e divorzi sono molti e nella maggior parte dei casi riguardano coppie con figli. La frequenza statistica del fenomeno ha portato, negli ultimi anni, a inserire tali avvenimenti in un processo di lenta e continua “normalizzazione sociale”, ma ciò non mette al riparo i figli dalle criticità che cambiamenti così grandi recano con sé.
Per i genitori spesso è difficile riconoscere il disorientamento dei figli ed aiutarli ad elaborare gli eventi presi come sono dal loro dolore e dalla gestione di questioni economiche, burocratiche e giuridiche.
I genitori però, sono i protagonisti di una missione educativa che non finisce con il matrimonio, eppure nei fatti, il percorso dei figli attraverso questa complessa e delicata transizione familiare ed esistenziale rischia di passare sottotraccia.
I Gruppi di Parola sono uno strumento di aiuto offerto ai figli di genitori separati o divorziati affinché questi bambini e adolescenti abbiano la possibilità di sviluppare una propria rappresentazione dei fatti legati alla separazione. Hanno lo scopo di accompagnarli, insieme alle loro famiglie, durante la riorganizzazione della vita quotidiana e consentono ai bambini di reperire, con l’aiuto del gruppo di pari e con la guida di un adulto (il “conduttore”), strategie possibili per gestire le relazioni all’interno di un sistema familiare in cambiamento.
Anche se il Gruppo di Parola non è un vero e proprio intervento terapeutico, ma di sostegno, può avere effetti terapeutici prevenendo eventuali futuri disagi.
Sono previsti percorsi di gruppo per bambini tra i 6 e i 12 anni e per adolescenti tra i 13 e i 17 anni. Il Gruppo di Parola coinvolge anche i genitori: dalla fase di informazione e autorizzazione per i figli alla partecipazione all’incontro conclusivo del gruppo, fino al colloquio di approfondimento.
Le prime esperienze in questo ambito sono state condotte in Canada da Francine Cyr professoressa di Psicologia presso l’Université de Montréal, psicologa psicoterapeuta e mediatrice familiare e Lorraine Filion responsabile del Centre de la Jeunesse presso il Tribunale di Montreal e da Marie Simon in Francia.
Dal 2005 questa forma d’intervento è stata introdotta in Italia dall’Equipe del Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia e del Servizio di Psicologia clinica per la coppia e la famiglia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Anche l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’adolescenza ha proposto che i Gruppi di Parola entrino come misura strutturale nei piani nazionali per l’infanzia e per la famiglia.
Di seguito l’elenco dei centri/studi professionali in Italia, regione per regione, che realizzano i Gruppi di parola:
https://www.garanteinfanzia.org/sites/default/files/mappa-centri-gdp-30-05-2019.pdf