L’intervento di Sua Eccellenza, l’Ill.mo Presidente della Repubblica Prof. Sergio Mattarella, al CSM, in occasione del saluto al termine del settennato, ha consentito di confermare alla carica di Presidente della Corte di Cassazione il Dott. Pietro Curzio e presidente aggiunto della stessa Corte di Cassazione la dott.ssa Margherita Cassano.
Dopo la questione della insufficiente motivazione sollevata dal Consiglio di Stato la rinomina del Presidente e del Presidente aggiunto è passata a larga maggioranza.
Il Vice Presidente del CSM avv. David Ermini ha ringraziato il Presidente della Repubblica.
Il CSM, alla presenza del Capo dello Stato e Presidente dello stesso Consiglio Prof. Sergio Mattarella, ha nominato di nuovo al vertice della Cassazione il Dott. Pietro Curzio ed ha confermato, con gli stessi voti, anche per la Presidente aggiunta Dott.ssa Margherita Cassano.
Le parole di speranza del Vice Presidente del CSM avv. David Ermini e quelle del Presidente Prof. Sergio Mattarella che ha rivolto al Consiglio il suo ultimo saluto in vista dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Ha dichiarato l’avv. Ermini, con voce evidentemente commossa, rivolto al Prof. Mattarella: “Per me e per il Consiglio lei è stato in questi anni guida saggia e autorevole, esempio di etica istituzionale e fermo sostegno nei frangenti più amari. Sono stati tre anni e mezzo assai difficili, travagliati, dolorosi. Per questo Consiglio e per la magistratura, la cui credibilità e prestigio sono stati colpiti in profondità compromettendo il rapporto di fiducia con i cittadini, che è alla base della legittimazione democratica della funzione giurisdizionale. Abbiamo reagito, non senza sofferenza; risaliremo la china, l’ordine giudiziario saprà superare il discredito, ma è necessario soprattutto l’impegno quotidiano di tutti i magistrati. Abbiamo bisogno di regole e comportamenti nuovi“. Un chiaro invito alla politica – peraltro rivolto più volte dallo stesso Ermini – ad approvare al più presto la riforma del CSM. Il Presidente Prof. Sergio Mattarella ha formulato un messaggio brevissimo: “Mi limito a rivolgere gli auguri a Curzio e Cassano. Ringrazio il Consiglio per la rapidità con cui la commissione ha assicurato in questo modo la piena operatività di esercizio di due funzioni fondamentali per l’ordine giudiziario. Quest’occasione imprevista mi offre anche l’opportunità di ripetere al Consiglio e a ciascuno dei suoi componenti gli auguri più intensi per l’attività che il CSM svolgerà nei prossimi mesi con la presidenza del nuovo Capo dello Stato”.
Ora nella coerenza della decisione assunta e dei conseguenti effetti che determina potranno trovare ingresso anche nelle sedi giudiziarie i comportamenti nuovi auspicati dal Vice Presidente del CSM avv. Ermini e che le due massime cariche della Corte di Cassazione non potranno non assicurare, attesa la loro nomina proprio al fine di garantire che la legalità possa prevalere in ogni sede deputata al rispetto dell’ordinamento giuridico e primariamente nei confronti degli stessi singoli magistrati che hanno il dovere di infondere fiducia per il Prestigio e l’Autorevolezza dello stesso Corpo della Magistratura chiamato all’applicazione rigorosa della legge uguale per tutti.
L’anagrafe mi condanna e il tempo si è fatto corto, come pure la mia storia personale che non ha alcun significato, ma posso confessare che all’età di 71 anni nel 2011 ho incontrato Jacopo al crocevia del destino e all’età di sette anni mi ha detto: “gli adulti non hanno mai risolto un problema”.
All’età di dieci anni, quando si trovava prigioniero in un lager di Stato, ha scritto il suo capolavoro sul tema del “rispetto” che si è diffuso con la velocità della luce. Mi sono chiesto chi fosse e perché fosse toccato a me che non ho voluto dei figli incontrare proprio lui, un bambino nato genio, un figlio del vento. Ma all’alba di un giorno qualunque mentre pensavo come potessi salvarlo il lampo di una immagine ha attraversato la stanza dove dormivo ed ho avvertito che dicesse “lui è il figlio di Gesù di Nazaret è venuto per ricordare la nuova Novella tu sei il suo narratore”. Ho valutato che stavo sognando che l’inconscio mi suggerisse quello che desideravo ma era pur sempre un sogno di quelli che non si realizzano mai. Ho cancellato 70 anni di vita e ho iniziato come fossi alla prima elementare. Sono nato soldato, non ho conosciuto alcuna gioia, solo quella di guardare i bambini giocare e sorridere, spetta a Voi che comandate sulle genti di far tornare i bambini a sorridere.
La leggerezza del bimbo che ride, la bambina che danza, la gioia di essere bambino. Ho finito le lacrime ha detto alla dolce mamma quando l’hanno rapito in un giorno di scuola.
Liberate Jacopo, lui è il simbolo vivente dei bambini che si amano gli uni con gli altri.
Fatelo per loro, per Voi che un tempo siete stati bambini.
Sono il signor nessuno. Sono un semplice narratore.
Con la dovuta deferenza
Carlo Priolo