Roma, 31 gen. – “Vergogna per quanto accaduto al PS dell’ospedale S. Andrea di Roma ad una ragazza disabile che ha dovuto attendere al freddo e al gelo in ambulanza l’accesso e la presa in carico da parte della struttura. Provo una estrema vergogna, e non trovo altri termini, per quanto accaduto alla signora e alla mamma”. Così in un comunicato Elio Rosati, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio
Quanto segnalato e raccolto dagli organi di stampa è un fatto ampiamente annunciato. Infatti, sono mesi che Cittadinanzattiva Lazio e Simeu Lazio stanno segnalando all’Assessorato la grave situazione dei Pronto Soccorso del Lazio. I fatti del S. Andrea dal nostro punto di vista hanno due ‘vittime’: i cittadini e il personale del PS. Ma pare che nulla e nessuno voglia assumersi l’onere di fare le cose che vanno fatte
Le proposte sono da mesi sul tavolo presentate all’Assessorato alla Salute e anche illustrate non meno di dieci giorni fa alla Commissione Salute della Regione Lazio. Mancano 357 medici nei Pronto Soccorso del Lazio. Per non parlare del personale infermieristico. La medicina territoriale è da rifondare su un modello di presa in carico che oggi e per anni non ci sarà (visto che mancano i medici di base e quelli che ci sono per la stragrande parte sono over sessantenni)
Pensiamo di ‘mettere le pezze’ a criticità strutturali con un maquillage comunicativo aprendo la ricerca a medici stranieri? Siamo per la concretezza e oggi con l’ennesimo caso si è passato un limite della decenza, della dignità umana e del rispetto delle persone. Le proposte fatte sono conosciute dall’Assessorato alla Salute della Regione Lazio. Da mesi. Ma si continua a non affrontare il problema
Ora magari si mette in piedi una Commissione di verifica e ci si pulisce la coscienza. Credo che il tempo sia finito. Ora, oltre che fare le scuse alla signora e alla mamma, protagoniste loro malgrado di un disservizio gravissimo, sarebbe il caso che chi rappresenta il Servizio sanitario regionale avviasse un dialogo con gli operatori sanitari del PS perché la situazione è ai limiti del sostenibile
E invece di cavarsela con lo scaricabarile comodo, facile e immediato va finalmente, tardivamente, inesorabilmente aperto un canale di dialogo stringente tra l’Assessorato e il mondo del PS per trovare soluzioni immediate per ‘mettere una pezza’ (perché di più, e questo non si vuole dire) non si può fare. E su questo punto Cittadinanzattiva Lazio conferma la massima disponibilità a essere parte attiva di questo percorso, anche spigoloso, ma necessario di costruzione di un nuovo modo di assolvere ai compiti a cui ognuno è chiamato. Ci sono sfide molto complesse da affrontare nei prossimi mesi e anni
Ma, purtroppo, noto che vi è molta attenzione alla comunicazione politica. Esprimo su questo un notevole disagio che aumenta all’emergere delle situazioni che quotidianamente vengono segnalate, raccolte e alle tante che non si conoscono. Su questo punto vi è una grande responsabilità degli organi di stampa che devono essere liberi, autonomi, presenti
Ma, allo stesso tempo, la comunicazione di questi fatti deve essere il sale della democrazia che deve aiutare tutti, anche organizzazioni come la mia, a saper cogliere il cambiamento, le necessità e i bisogni di cittadini che ripongono nel servizio sanitario pubblico la massima speranza
Infine, oltre a ribadire solidarietà alle signore, credo che vada espressa pienamente la solidarietà agli operatori del PS della nostra regione che, in condizioni oggettivamente complicate assolvono con competenza, con passione e con abnegazione ai loro compiti. Ora aspettiamo atti concreti. O il prossimo eclatante caso
Francesca Romana Cristicini