Roma, 1 febbraio 2022 – “Credo sia arrivato il momento per Zingaretti e Gualtieri, di chiarire ai cittadini di Roma e provincia, quali siano i loro piani riguardo al trattamento dei rifiuti della Capitale. E mi aspetto che questi chiarimenti arrivino anche dall’Assessorato alla Transizione Ecologica guidato dal Movimento 5 Stelle, un Movimento che sono stata obbligata a lasciare a seguito della scellerata decisione di entrare in questa Giunta regionale e che, alla luce dei recenti fatti e delle contestazioni, si può dire abbia lasciato per strada la sua stella più importante, quella dell’Ambiente.” Lo dichiara Francesca De Vito, consigliera al gruppo misto della Regione Lazio
“La possibile riapertura di Malagrotta e la realizzazione di un biodigestore a Civitavecchia, oltre all’ennesima sconfitta della politica regionale con la sentenza del Consiglio di Stato sul NO alla discarica a Monte Carnevale – prosegue – sono solo alcune manifestazioni dello stesso problema. La Regione non sa come risolvere la questione dei rifiuti e l’approvazione di un piano che nulla ha portato di nuovo, puntando ancora sull’interramento e creando la divisione degli ATO, è la conferma di una pessima gestione che continua a lasciare irrisolto il tema del conferimento dei rifiuti di quasi 3 milioni di romani”.
“Le sorti di Malagrotta rappresentano quasi un perverso gioco di passamano. Il Sindaco Ignazio Marino decide di chiudere la discarica in questione senza soluzioni alternative prima dell’insediamento dell’amministrazione pentastellata guidata da Virginia Raggi. Ora il nuovo Sindaco, nuovamente legato al Governatore del Lazio, cambia completamente idea. Alla luce del recente piano regionale suggerisce la collocazione delle 300mila tonnellate di materiale organico di scarto come copertura degli invasi di Malagrotta. Un’operazione nascosta dietro la facciata di una bonifica per impiegare i 250 milioni stanziati dal Governo per Roma Capitale”.
“Oggi i consiglieri regionali e locali sono tutti nuovamente in fermento, dopo Magliano, Guidonia, Albano, Colleferro, la questione è spostata su Civitavecchia. Domani sarò al fianco di chi manifesta contro il biodigestore e voglio anche vedere con quale faccia si presenteranno i consiglieri vicini a Zingaretti. A poco serve che l’Assessore alla Transizione Ecologica si indigni, davanti alla creazione di questo impianto spropositato, un’autorizzazione che forse poteva essere fermata prima che arrivasse in Conferenza dei Servizi anche valutando i numerosi pareri negativi sulla sua costruzione.
Insomma, dopo una inerzia regionale durata quasi 10 anni, dopo aver scatenato i Comuni del Lazio contro Roma e viceversa, dopo aver addossato colpe a chi non ne aveva per pura propaganda elettorale e dopo aver approvato un piano regionale a cui non ha ancora fatto seguito una legge specifica prevista dallo stesso, queste – conclude la consigliera – sarebbero le geniali soluzioni della Regione.”