Questa mia potrebbe intitolarsi “lettera ad una figlia scippata dell’amore di un padre”, ma chiunque è libero di intitolarla come crede. E’ indirizzata a mia figlia, ma anche a voi lettori, perchè sappiate cosa si prova a vivere l’esperienza che io e tanti altri papà viviamo ogni anno, soprattutto in quei giorni così importanti come un compleanno, quando la mancanza di un figlio sottratto al proprio amore si fa sentire ancora di più.
Oggi, amore mio, hai compiuto 6 anni, finora non sono stato presente nella tua vita come avrei voluto ed il mio cuore è pieno di tristezza. Ti chiedo scusa ma, credimi, ho fatto tutto quello che è stato possibile per “esserci”, e questa lotta ha reso la mia vita un vero e proprio incubo.
Ricordo ancora l’emozione quando i miei occhi hanno incrociato i tuoi per la prima volta in quell’ospedale di Atene, quando eri nata solo da pochi minuti. Sembra ieri, ma anche 1000 anni fa.
MAI avrei immaginato quello che sarebbe accaduto, ma. Purtroppo, nessuno ci ridarà più il tempo ormai irrimediabilmente perduto. Sei stata sinora una figlia “virtuale” per me, ed io altrettanto come Padre per te, ma il tuo compleanno deve essere un momento di gioia, l’affermazione della vita che va avanti sempre e comunque: ci sei, esisti, e questo è quello che più conta!
Sento che mi vuoi un mondo di bene, nonostante tutti i “limiti”. Inutile dire che io ti adoro e mi butterei nel fuoco per te! Un giorno magari leggerai queste mie righe, e percepirai il dolore che mi trafigge l’anima ogni giorno.
Posso solo prometterti che continuerò a lottare per te finché mi sarà possibile, che cercherò di non farti pesare mai nulla, perchè tu sei solo una vittima più o meno inconsapevole di tutto questo.
Sappi che io ci sarò sempre, e che ho una grande fiducia in te: sei una bambina forte e sono certo che saprai superare questa difficile prova che ti trovi, tuo malgrado, ad affrontare. Spero solo che un giorno tu possa perdonare questo mondo “impazzito” in cui ci troviamo a vivere, e nel quale mettere al mondo un figlio è diventato un atto “eroico”.
Un sentito “ringraziamento” al rieletto Presidente della Repubblica, che proprio oggi ha fatto il suo “discorso d’insediamento” dopo aver fatto il suo giuramento; lo stesso Presidente e soprattutto il suo staff che, di fatto, ha totalmente ignorato dal 2017 ad oggi ogni mio appello rivolto al “custode della Costituzione italiana”, nel mio caso totalmente vilipesa così come i diritti di mia figlia, i miei e dei miei familiari.
Oggi, in particolare, il Presidente ha parlato con insistenza del significato della parola “Dignità”. Ebbene, caro Presidente, dignità è anche e soprattutto vedere rispettati i diritti dei più deboli, dei minori e dei loro genitori! Dignità è anche un Paese che difende i diritti inviolabili dei suoi cittadini!
Concludo augurando a te, figlia mia, un futuro luminoso con presenti entrambi i tuoi genitori, come ogni figlio merita!
Auguri Principessa mia, il tuo babbo è simbolicamente lì con te, e ti stringe forte forte!
Emilio Vincioni, tuo papà