L’articolo pubblicato sul Corriere della Sera di Adriana Logroscino.
Nessuna quarta dose in vista. Il capo della strategia vaccinale dell’Ema, Marco Cavaleri, riferisce che «al momento ci sono prove insufficienti da parte dei trial clinici o dal mondo reale a supporto di una raccomandazione del secondo booster per la popolazione generale».
Un’indicazione che va nella stessa direzione di un graduale ritorno alla normalità, perseguita dal governo con l’annuncio di un calendario di progressivi allentamenti.
L’affondo di Brunetta sul lavoro da remoto
Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, coglie immediatamente l’occasione per spingere su un tasto a lui caro: il rientro dei dipendenti pubblici negli uffici. E lo fa schierandosi polemicamente contro «il finto lavoro» di molti – «eccezioni ce ne sono sempre», riconosce – smart workers. «Il governo – ha detto il ministro intervenendo a una trasmissione di Sky – ha scelto vaccini e presenza, non il chiudersi in casa con il telefonino sulla bottiglia del latte a fare finta di fare smart working. Il lavoro da remoto è stato uno strumento straordinario nel momento emergenziale quando non c’erano i vaccini, come la didattica a distanza per gli studenti».
Però, adesso, è il momento della svolta: «Vaccini con tutti gli strumenti possibili – ha detto Brunetta – stiamo superando la pandemia e abbiamo fatto il record del Pil. Abbiamo gestito al meglio la pandemia, quasi i più bravi in Europa».
La replica del coordinatore Lazio Ugl viabilità, Claudio Lozzi.
<< In qualità di coordinatore regionale del Lazio Ugl viabilità devo dire che i lavoratori in smart working non fanno assolutamente finta di lavorare, ad esempio i lavoratori Anas per senso di responsabilità lavorano ben oltre quello che deve essere il dovere d’ufficio. Brunetta con ciò che afferma dicendo che i lavoratori fanno finta di lavorare in smart working si dimostra ancora una volta fuori dalla realtà>>.