Ancora una volta la nostra redazione raccoglie lo sfogo di una madre alla quale viene negato il diritto di vivere con il proprio figlio a seguito di una separazione conflittuale dal padre del bambino. Nelle aule giudiziarie la stessa, accusa l’uomo di violenza fisica e psicologica su di lei e sul piccolo.
L’intervento dei servizi sociali che ha decretato l’allontanamento del bimbo dalla madre e di conseguenza lo straniamento del piccolo dai propri affetti stabili e dal proprio ambiente, ha fatto in modo che il bimbo non frequentasse più neanche il suo amato circolo del tennis dove era apprezzato e riconosciuto come vero e proprio talento già a cinque anni.
Mamma Giada ci racconta : “Si parla dell’ importanza della pratica sportiva, degli effetti benefici scientificamente provati, ho voluto che Jacopo crescesse in un ambiente sano, gli ho fatto scoprire il tennis, ho giocato con lui ore ed ore, ho coltivato la sua passione nell’amore e per amore e spero che questa stella polare non si spenga, che continui il suo percorso di crescita.
Il tennis lo rendeva felice
Nato talento, cresciuto campione, è stato vietato di esprimersi nella sua grande passione, vietandogli di accedere nel circolo dove è cresciuto, dove si allenava 3, 4 ore al giorno, dove giocava con i suoi coetanei, con gli adulti, con personaggi noti dello mondo spettacolo e della televisione dove vinceva i tornei, dove è stato premiato anche per il fair play: Dopo aver vinto un torneo Kinder, mentre teneva incollati numerosi spettatori applaudenti. Appena ha concluso l’ultimo punto della vittoria, non ha esultato, ma ha abbracciato e consolato il suo avversario/amico che ha iniziato a piangere. Doppio premio e doppi applausi. Il piccolo talento teneva incollati ore ed ore numerosi soci del suo circolo per i suoi colpi, per la gioia che provava quando si trovava sui campi, per quel suo rovescio ad una mano alla Federer, come pure a due mani alla Djokovic. Ha chiesto alla mamma di recarsi all’esterno alle accademie del tennis, ma gli è stato vietato dalla c.d. figure istituzionali e dal padre.
Oggi, probamente, avremmo applaudito un altro campione.
Studente modello, tutti 10 a scuola, amato da tutti per il suo comportamento, la sua sensibilità, viveva sui campi da tennis. A J. oggi viene vietato anche di vivere con la sua mamma.
Ecco cosa scrivevano in uno dei tanti articoli su di lui, piccolo prodigio del tennis quando aveva 5 anni.
“Da solo ed in silenzio, con lo sguardo un pò assonnato, il volto leggermente piegato sulla tastiera. Sempre seduto su quel divano, sempre stanco, dormiva sempre e non giocava con nessuno. Perché non corre, perché non riempie l’ acustica con quella musica dolce dei bambini quando chiedono, reclamano, fanno i capricci. Perché non partecipa con gli amici coetanei che sanno divertirsi con poco.
Sembra sia celiaco, come la madre, o intollerante al glutine, quella sostanza che abbonda nel pane, nella pasta, nei dolci, nelle merendine ed in molti altri alimenti e che arricchiscono le natiche, che gonfiano la pancia e rendono la faccia a palloncino. Poi ha cominciato ad alimentarsi senza glutine e lentamente è entrato a pieno titolo assieme ai suoi eguali, si è alzato da quel divano dove dormiva tutto il pomeriggio, ha raccolto una vecchia racchetta della mamma da tempo in disuso ed ha iniziato contro un cespuglio a colpire la palla con la racchetta, troppo grande per il piccolo Jacopo. Ha scelto il cespuglio e non il muro perché all’ inizio la pallina sarebbe tornata troppo veloce per poter essere di nuovo colpita. Ha avuto la prima racchetta, giusta per la sua età e la struttura delle sue manine. Ha preferito al DS gli incontri sulla televisione dei grandi nomi del tennis mondiale ed ha iniziato a copiare i movimenti, i tempi di impatto sulla palla da tennis, i particolari del servizio dei campioni con le singole caratteristiche di perfezione e di movimento della battuta. Passa ore ed ore a vedere le partite; ore ed ore a copiare i movimenti per poi raccontare i dettagli delle magliette, dei diversi colori dei polsini, le differenze del servizio tra i campioni, i risultati dei vari campionati ATP del mondo. Si muove con uno stile che si riscontra in pochi.
Raccontarlo è penalizzarlo, le parole sono povere per rappresentare i gesti, gli atteggiamenti, le sequenze di lancio della pallina e dell’ impatto con la racchetta. Vederlo è come bombardarsi di vitamine, di saltare per la vittoria della nazionale, di scegliere una settimana in una farm, il tutto nella gioia e nella speranza di partecipare al successo che verrà.
Ora spazia su tutti i campi del meraviglioso circolo Due Ponti, chiede agli adulti di fare qualche scambio, ai bambini molto più grandi di lui di prenotare un campo per una sfida. Gioca ore ed ore, spinge i coetanei ed i più grandi a scegliere il tennis, a dedicarsi alla cura dei movimenti, alla ricerca della tecnica migliore.
La cura nel vestire, l’associare il colore giusto, la posizione dello zaino sulle spalle, l’ ordine nel sistemare la racchetta, il tubo delle palline, il ricambio della maglietta, i polsini, non potrebbero essere migliori. Dritto, rovescio ( rigorosamente a due mani o tagliato o in top) battute, volé , smash e drop shot, non lasciano spazio ad imperfezioni.
È il prodigio del tennis del ” Due Ponti
Ogni giorno su quei campi, ogni giorno respira aria di tennis. Il numeroso settore del tennis ” Due Ponti” è tutto con lui e quando lo vedono giocare è un continuo: ” ma quanti anni ha? ma quanto è bravo! sarà un campione! è incredibile così piccolo! Ho visto un bambino alla sua età giocare così, poi, diventato il n 100 al mondo! Sono questi gli entusiastici commenti di tutti. quelli che lo hanno visto giocare e questo il parere dei maestri del circolo, professionisti di altissima qualità: Talentuoso e sicuramente predisposto per la struttura fisica e la forza mentale , i movimenti che disegna sono la sicurezza di un futuro di grandi speranze, gli atteggiamenti, la prova del suo carattere, ha tutte le qualità per diventare un vero campione.
Gaetana Di Lorenzo